Uma Wang disegna l’introspettività di Baudelaire

Presentata in via digitale durante la Paris Fashion Week, la collezione firmata Uma Wang è pensata per “anime moderne che indossano abiti antichi”

Dopo i problemi per la collezione Fall/Winter 2020 causati dal Coronavirus, Uma Wang torna per la Spring/Summer 2021 con una collezione estremamente introspettiva. Figlia di un connubio che vede la visione creativa di Uma Wang accostata all’occidentale visione dell’antico, la presentazione racconta una storia divisa in capitoli: preghiere del mattino, chiesa delle donne, preghiere della sera. È a Baudelaire che Uma Wang, designer cinese, si è ispirata per la sua collezione SS 21. Più precisamente, alle parole del poeta nella sua opera “I fiori del male”.

La complessa semplicità degli abiti

Silhouettes lunghe, che non avvolgono il corpo ma piuttosto lo “accolgono” nella loro leggerezza e nel loro comfort. È così la collezione della Wang, un viaggio all’interno di abiti sempre più semplici nella loro complessità. La collezione è composta da “layers”: stratificazioni, elaborate disposizioni di pieghe, parti dell’abito che si sovrappongono l’una sull’altra creando giochi di volumi e di chiaroscuri. La neutralità dei colori padroneggia la collezione, in un turbinio di beige, neri e blu accostati di tanto in tanto a sottili linee nere o rosse, che creano movimento su volumi strutturati.

Accessori rubati a mondi sacri

Gli accessori, seppur di scarsa presenza all’interno della collezione (fatta eccezione per i cappelli) sono particolari e ricercati. Orecchini pendenti in tessuto, leggeri come gli abiti, adornano i primi look. Si passa poi agli occhiali: rotondi, neri, dalle cui aste si allungano dei pendenti a sfera o a goccia. I copricapi sembrano studiati per somigliare a quelli che antiche personalità del clero erano solite utilizzare. Catturata in immagini sgranate che sembrano vecchie fotografie ritrovate quasi per caso, la collezione è un rimando di un mondo antico ma anche intimo e familiare. E, come ne “I fiori del male”, “il vecchio vestito antiquato riposa”.

 

di Francesca Salza

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