Gli universi sacri della Danza e della Moda

È ormai un dato di fatto – consacrato dai grandi nomi dell’Alta Moda e dalle correnti artistiche che si sono susseguite nei secoli – la consolidata contaminazione di saperi, percezioni e visioni, tra la danza, lo spettacolo, l’arte, e la moda, lo stile e le tendenze.

Questa miscela di stili e provenienze ha fatto della Moda il punto forte dell’intero universo artistico; basti pensare ai talenti di fama internazionale che hanno influenzato e continuano ad influenzare la moda al giorno d’oggi. Come non ricordare ad esempio il sodalizio tra Pop Art e Fashion System?

Ancor prima di Carrie Bradshop in Sex and the City, Andy Warhol aveva già intuito come colorate e costose dècolletè fossero bramate dalle donne di tutto il pianeta, divenendo vero e proprio status symbol, ambito e ricercato. Per non parlare delle iconiche raffigurazioni di Marylin Monroe, riprese da stilisti del calibro di Gianni Versace, Agatha Ruiz De La Prada e Vivienne Tam.

Ad offrire un simbolo di ribellione a stampo prettamente punk, è la rivoluzionaria Vivienne Westwood che, sovvertendo le regole del bon ton, ha dato vita a nuovi trend basati su di una ricerca artistica più alternativa, caratterizzata da stampe stravaganti in richiamo alla Street Art e al Graffitismo. Il suo Let it Rock, negozio situato in King’s Road a Londra, è divenuto il simbolo per eccellenza del punk inglese. La forte influenza dell’arte sulla Moda fu esercitata anche dai Balletti Russi di Sergej Djagilev (Parigi, 1909), a cui collaborarono illustri artisti quali Picasso e madame Coco Chanel.

Furono inarrestabili e continui i sodalizi e le influenze tra moda e danza; Negli anni ’80 ricordiamo i costumi disegnati da Jean Paul Gaultier per i balletti della coreografa Règine Chopinot, così come il contributo di Gianni Versace per gli spettacoli del coreografo Maurice Bèjart, e i figurini dell’eclettico Cristian Lacroix per il Centre National du Costume de Scène et de la Scènographiè.

Inoltre, come dimenticare le iconiche ballerine di Audrey Hepburn abbinate a raffinati pantaloni capri? Emblema assoluto di eleganza e femminilità. Miss Holly Golightly ha lanciato negli anni 60’ una calzatura essenziale ed intramontabile, indossata anche dalla tanto amata Brigitte Bardot. Il primo modello fu disegnato da Rose Repetto, ma solo successivamente vennero comunemente riconosciute con il nome di “ballerine”.

Parlando di danza, impossibile non ricordare le leggerissime gonne in tulle – esplicito rimando ai tutù delle ballerine classiche – tanto care a Cindy Lauper e ancora in voga tra le  fashion addicted, e i body splendidamente indossati da Madonna.

Il connubio Arte e Moda è dunque un qualcosa di indissolubile e indistruttibile; lo stesso Cristian Lacroix affermava “disegnare per la danza o per il teatro è il mio ossigeno. La moda influenza lo spettacolo e lo spettacolo nutre la moda”.

 

di Fulvia De Maria

 

 

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