New York Fashion Week: Dress to kill

Grintosa, adrenalinica e  pronta a sbranare la concorrenza. Una Charlize Theron in versione inedita per il nuovo film, già campione di incassi, Mad Max: Fury Road. È questo il prototipo di donna che la New York fashion week intende presentare. Una Xena del Ventunesimo secolo pronta ad imporsi a colpi di borchie puntute ed accessori spigolosi sul panorama della moda. Sbanca, quindi, ogni tendenza il ritorno dello spirito da warrior girl, come recitano le T-shirt stampate dal design Philipp Plein. Sono le nuove miss armate di carattere e vestite con bustini bombshell e cinture corazza. Manish Arora, il John Galliano made in India, propone una donna che può essere tradotta come una nuova Giovanna D’arco, avvolta in tuniche effetto cotta, tempestate d’oro e di pietre. Non manca neppure il copricapo tematico: una perfetta riproduzione dell’elmo guerriero in ferro battuto. La grande mela rispolvera i ricordi dei mitici Sixties riproponendo the Little A-dress, da intendere alla lettera. Non poi così distante dalla collezione Mondrian firmata da Yves Saint Laurent.

Torna il tubino e si fa strada in un’infinità di colori e pattern grafici. Approvato a pieni voti il modello firmato Calvin Klein Collection in versione arancio bruciato arricchito da pietre e inserti in pelle.

Travolgente, free style e decisamente funky è l’ispirazione delle collezioni lanciate alla fashion week a stelle e strisce. La passerella sembra lasciar spazio alla strada, al ghetto e ai vicoli bui della New York degli anni Ottanta.  I simboli iconici del hip hop vengono ripresi su accessori bling-bling, superfici scratchate e vinili da passeggio. È un crescendo di dettagli stereofonici e accessori da Dj : cuffie da rapper e borse effetto ghetto blaster. Il ritmo è travolgente, il beat della moda trascina tutti in un mix di colori ed effetti chiassosi. La collezione di Jeremy Scott ne è il perfetto esempio: in un triangolo di stoffa viene ripresa la più vasta varietà cromatica. È il trionfo delle righe serrate e variopinte che degradano senza mezzi toni imponendosi su felpe, bauletti di pelle e lunghe tuniche pantone in patchwork iridescenti!

di Giovanna Riccomi

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