Louis Vuitton si veste di cultura al Centre Pompidou

Louis Vuitton

Nicolas Ghesquière presenta la collezione Autunno/Inverno creata per Louis Vuitton tra le eclettiche tubature del Centre Pompidou, perfettamente riprodotto all’interno del Louvre, spingendosi oltre i limiti dell’immaginazione

Un affascinante connubio tra moda e cultura, tradizione e innovazione. Questo il coinvolgente mix voluto da Nicolas Ghesquière, direttore creativo di Louis Vuitton, per la presentazione della collezione Autunno/Inverno 2019 della maison francese durante la Paris Fashion Week. Una fedele riproduzione dello storico Centre Pompidou di Parigi, rivoluzionaria istituzione creata dagli architetti Renzo Piano e Richard Roger nel 1977, ha riempito gli spazi del Cour Carrée du Louvre dando vita a uno stravagante intreccio artistico.

Le due icone architettoniche parigine hanno fatto così da cornice a un tripudio di capi ricchi di riferimenti culturali. Maglioni Refinery e abiti Carcass hanno vestito le passerelle. La tradizione del Monogram e del Damier ha caratterizzato gli accessori presentandosi, però, in una versione tutta nuova e vivace in chiave 3D: The Monogram LV Pop. Tra le novità della stagione spicca, inoltre, The LV Arch, una borsa dal design impeccabile e senza tempo.

Un accattivante mélange di stili

Il risultato è una molteplicità di forme ed espressioni che collaborano insieme dando vita ad un’atmosfera di rinascita. Proprio come Piano e Rogers hanno rivoluzionato le tradizionali strutture tecniche invertendo l’esterno dell’edificio con l’interno (e viceversa), così il creativo di Louis Vuitton reinventa la tradizione della maison. Il Centre Pompidou, un incredibile mélange. Adoro quell’idea di melting pot sartoriale. Oggi l’ho trasposto su Louis Vuitton: una maison dalle molteplici espressioni”, queste le parole di Nicolas Ghesquière.

Un vero e proprio riferimento a quel contenitore di culture e visioni diverse che il Beaubourg ha rappresentato nella Parigi degli anni ’70. Un museo creativo, dove l’arte moderna si fonde con il design industriale e la musica con l’informazione; il tutto evidenziato da un’eclettica esplosione di colori: verde è acqua, blu è aria, giallo è elettricità, rosso è umano. Codice identificativo? La fluidità. Come nell’arte per il Centre Pompidou e nella moda per Louis Vuitton, è tutta una questione di flusso!

 

di Eleonora Formicola

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