L’orologio Crash diventa l’oggetto del desiderio Cartier

 

L’orologio Crash nasce nel 1967 a Londra in piena epoca Swinging London di cui veicola lo spirito effervescente e spensierato proprio di una stagione impregnata di libertà. La sua storia è piuttosto interessante: si dice infatti che un cliente avesse riportato a Cartier un orologio incidentato per farlo riparare e che Jean-Jacques Cartier, all’epoca alla guida di Cartier Londres, fosse rimasto affascinato dalla forma della cassa al punto da volerla riprodurre così com’era. Ecco che allora Crash ( ‘incidente’ in inglese) sembrava il nome più appropriato per esprimere l’impatto, l’anticonformismo e la libertà creativa di quel segnatempo ancora funzionante dalla forma affusolata e bizzarra che richiama alla memoria le opere diSalvador Dalì.

Con il passare del tempo l’orologio Crash diventa l’oggetto del desiderio ambito dai collezionisti, in edizioni limitate e conteso da un’élite di intenditori. È la nascita di un mito. Oggi è anche il protagonista indiscusso di un’edizione, presentata a Ginevra, di quattro modelli con un bracciale costituito da gocce in oro bianco o rosa. Senza dimenticare la versione tempestata di diamanti, sinonimo di lusso ed eleganza. La collezione 2013 è limitata a 267 pezzi numerati per il modello con bracciale in oro e a 67 pezzi per il bracciale pavè.
Oggetto del desiderio, unico e raro, è disponibile solo in alcune selezionate boutique Cartier.
(di Paola Redaelli)

 

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