Il corpo come intermediario tra moda e arte

L’arte e la moda si ricongiungono ancora una volta per indagare sul futuro, nuovi binomi e nuova arte da vivere a tutto tondo

di Pamela Romano

The show must go on: mentre colossi come LVMH, Richemont, Hermès e Chanel chiudono i loro negozi in Russia, a Parigi va avanti la settimana della moda. A conclusione di un altro fashion month che rimarrà nella storia, il dialogo tra moda e arte continua ad andare in passerella mostrando la sua vicinanza al conflitto mondiale.

Le donne di una nuova Era – Dior e Mariella Bettineschi

Uno dei messaggi più forti, portato avanti dalle collaborazioni con artiste femministe, è la collezione Christian Dior Fall/Winter 2022-2023 presentata da Maria Grazia Chiuri.

Delle cyber-donne con bar jacket rinforzate da air bag e dettagli fluorescenti sfilano sotto gli occhi vigilanti delle Grandi Donne dell’Arte. Queste donne sono opera dell’artista Mariella Bettineschi, bresciana, classe 1948, conosciuta per il ciclo denominato L’Era successiva, preso in prestito dalla Chiuri come “The Next Era”.

L’era successiva in realtà la stiamo già vivendo, perché questo ciclo nasce nel 2008, successivamente alla crisi economica mondiale. Una triste coincidenza, la grande vetrina offerta da Dior a Mariella Bettineschi, che si ritrova nel bel mezzo di un conflitto mondiale, a seguito di una pandemia.

Il punto di vista che unisce Mariella e Maria Grazia in questa sfilata è quello delle donne eroine. La centralità della donna, con il suo potere visionario (per questo gli occhi raddoppiati) e le infinite capacità di mettere al mondo il mondo, come ha affermato l’artista in una sua recente intervista. 

Quale mezzo migliore se non il proprio corpo per esprimere questa forza. Ed è per questo che Maria Grazia si affida ad un’altra eccellenza italiana, l’azienda D-Air Lab, start-up creata da Lino Dainese, nome legato all’abbigliamento sportivo, motociclistico e industriale. Le linee che hanno fatto la storia del marchio francese si fondono con la performance di imbottiture protettive, guanti da pilota e cinturini anti-torsione.

Che fine farà il nostro corpo – Fondazione Prada e Elmgreen & Dragset

Un corpo da difendere, su cui un altro binomio Arte e Moda pone la sua attenzione. L’esibizione questa volta si terrà a Milano, più precisamente alla Fondazione Prada. La casa d’arte di Miuccia ospiterà nei suoi 3000 metri quadrati il duo scandinavo Elmgreen & Dragset con Useless Bodies?.

Dal 31 marzo al 22 agosto una serie di installazioni immersive, tra performance e scultura, indagheranno sulla domanda che si pongono i due artisti. In un’epoca in cui non si parla d’altro se non di Metaverso, dove si mercificano i nostri dati personali e le aziende tecnologiche dettano i tempi della nostra vita, che ruolo avrà il nostro corpo nel futuro?

Da sempre strumento di divulgazione del cambiamento sociale, la moda racconta così gli ultimi quesiti. Le donne, governeranno meglio il mondo come si augurano Chiuri e Bettineschi? E il nostro corpo non sarà più indispensabile tra Metaverso e NFT?

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