Laura Biagiotti PE 2022: Futurismo quotidiano

Laura Biagiotti celebra lo stile femminile tramite l’arte Futurista. Una collezione che parla di velocità ed energia, di grazia e sofisticatezza

La moda che non si ferma mai, che appare nell’oggi ma che è proiettata al domani, che ci traghetta verso il mondo che verrà affondando le sue radici in quello che già c’è. E, al suo centro, la donna. Presentata al MAXXI di Roma, la Primavera/Estate 2022 di Laura Biagiotti celebra lo stile femminile tramite l’arte Futurista e viceversa, con una collezione che parla di velocità ed energia, ma anche di grazia e sofisticatezza.

La PE 22 di Laura Biagiotti completa la Trilogia Capitolina

Capitolo conclusivo e al contempo nuovo inizio. La sfilata Primavera/Estate 2022 di Laura Biagiotti è, nominalmente, l’ultima tappa della trilogia Capitolina, iniziata a settembre 2020 al Campidoglio e proseguita a febbraio 2021 all’Ara Pacis. Tutti i défilé hanno avuto come protagonista assoluta la donna, immersa prima nei fasti del Rinascimento e poi in quelli della Roma augustea, ma sempre e comunque ben centrata nella propria epoca.

La PE 2022 di Biagiotti si ispira invece non tanto ad un periodo storico, quanto ad un movimento culturale e artistico: il Futurismo, col suo piglio deciso e la sua voglia di velocità. E, in pieno stile futurista, non mette la parola “fine” ad una storia, ma apre a trame ancora inesplorate.

Lavinia Biagiotti-Cigna, oggi alla guida di Laura Biagiotti dopo la scomparsa della madre, spiega così la nascita di questa collezione: “Ho mutuato da mia madre Laura la passione per il Futurismo e per Giacomo Balla, per i colori e le forme energizzanti, per le geniali intuizioni avanguardiste. Le sollecitazioni futuriste suggeriscono di volgere lo sguardo avanti, atteggiamento più che mai necessario in uno scenario di pandemia globale”. 

Una collezione in Technicolor

Il punto di partenza della collezione PE 22 di Laura Biagiotti sono le stampe, fra cui spicca un motivo ricorrente in blu, nero, bianco e viola del quale si ammantano tute, abiti e bluse. L’ispirazione è “Bozzetto per sciarpa con linee andamentali”, opera del 1930 di Giacomo Balla parte della Fondazione Biagiotti-Cigna, simbolo del sodalizio decennale fra Laura Biagiotti e l’arte futurista.

La stessa energia risoluta viene trasmessa dalle stampe floreali che re-immaginano motivi d’archivio della maison: petali caleidoscopici si dischiudono su maxi abiti, giacche lunghe e vestitini con gonna pantalone, mentre un fiore gigantesco volteggia sulla gonna a ruota indossata in sfilata dall’etoile Eleonora Abbagnato

Grinta futurista ed eleganza classica si rincorrono in tutti i capi della collezione. I pantaloni dal taglio squisitamente sartoriale sono accostati ad abiti elastici dagli incroci asimmetrici, i completi doppiopetto rigorosi ben contrastano con le scollature sulla schiena dei vestiti in cachemire. La figura femminile è esaltata da nodi e intrecci, i quali tornano nella maglieria come prova di alta maestria artigianale.

La tavolozza dei colori è poi un inno di vitalità: i giallo, blu, rosa, rosso, verde, turchese, viola spiccano sugli abiti come se fossero in alta definizione, infondendo gioiosità anche ai completi business e giocando con l’iconico Bianco Biagiotti per dare luce e morbidezza ad ogni outfit. Definendo una donna che usa il colore e le forme come strumento per dare una svolta al proprio futuro.

di Martina Faralli

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