Jil Sander, matrimonio e divorzio

Parola d’ordine: delicatezza. E’ vista così la donna disegnata dallo stilista belga di Jil Sander, Raf Simons che per l’ultima volta ha regalato con esemplare eleganza al parterre una ventata di acqua di rose. Già perché proprio a petali di questo fiore somigliavano le fanciulle diafane nel colorito, ma eteree e sofisticate nelle mise tinte di rosa confetto, cipria e rosso acceso. E se il tutto poteva sembrare una cerimonia nuziale, in realtà si è già firmato il contratto di separazione tra la maison e il direttore creativo Raf Simons che dopo 7 anni lascia la sua posizione nelle mani della stilista originaria, Jil Sander appunto. Standing ovation e lacrime salutano lo stilista, anche lui emozionato per questo abbandono. Forse un messaggio subliminale quello che ha voluto dare quest’ultimo, omaggiando lo stile inconfutabile del Dior anni 50, con cappotti avvolgenti, abitini a tubino e trench cot a corolla. Infatti si vocifera da tempo che il rebus più discusso del fashion system dell’ultimo anno sia stato risolto con l’arrivo di Raf Simons in casa Dior, rimasta senza direttore dopo la dismessa forzata di John Galliano.

 Lydia Cavaliere

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