Givenchy AI 2023-24: tra il formale e lo streetwear

Matthew M. Williams presenta alla Paris Fashion Week la nuova collezione Givenchy uomo AI 2023-24 che gioca sulla dualità formale-streetwear

di Laura Maria Mancarella

Due anime a contrasto

Nella nuova collezione Givenchy Uomo AI 2023-24 i contrasti fanno da protagonisti: l’abito nero classico, sartoriale da una parte, lo streetwear più contemporaneo dall’altra. L’ambiente predisposto alla sfilata, all’interno dell’École Militaire di Parigi, è asettico, su tutto domina un bianco quasi abbagliante e in sottofondo si sente la soundtrack del musicista indie rock Bakar. 

I primi modelli vestono un look total black, completi neri portati con maglioni a collo alto, anch’essi neri e realizzati dall’atelier della haute couture. Un omaggio all’eleganza formale e all’alta sartoria. Ma il classico presto si scontra con lo streetwear urbano, pantaloni baggy, felpe con cappuccio, gonne che si sovrappongono ai pantaloni, in un gioco di contrapposizioni e di contrasti che però riescono a compenetrarsi e a rendere una visione unitaria della collezione. La nuova collezione cerca di raggiungere quindi due mondi che appaiono opposti, ma che lasciano un gusto di contemporaneità e di rinnovamento.

La collezione nel dettaglio

La nuova collezione Givenchy Uomo firmata Matthew M. Williams ha saputo coniugare alla perfezione una visione formale con il suo interesse per lo streetstyle. Possiamo apprezzare quindi da una parte capolavori d’alta sartoria: completi total black, giacca e pantaloni abbinati a dolcevita e guanti neri. Il taglio della giacca spesso raggiunge il ginocchio.

Dall’altra, ci lasciamo coinvolgere nell’atmosfera urbana e da strada della seconda parte della collezione: giacche e felpe con cappuccio sono indossate con pantaloni corti, stivaletti e stivali alti, i capi workwear sono destrutturati e assemblati; infatti, ai pantaloni e alle tute si sovrappongono gonne corte. Abbondante anche la maglieria, il più delle volte maxi. 

La nuova collezione firmata Givenchy è quindi divisa in due: due stili che rappresentano due visioni della vita sostanzialmente in contrasto, ma che qui si sintetizzano in un’unica anima.

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