Fendi sfila in fabbrica come Special Guest di Pitti Uomo 104

Special Guest di Pitti Uomo 104, Fendi presenta la sua collezione uomo Primavera/Estate 2024 alla Fendi Factory, lo stabilimento recentemente inaugurato a Bagno a Ripoli

di Martina Faralli

In calendario come ospite speciale dell’edizione 104 di Pitti Uomo, Fendi presenta la sua collezione maschile Primavera/Estate 2024 all’interno della Fendi Factory, lo stabilimento recentemente inaugurato a Bagno a Ripoli.

Fendi Uomo Primavera/Estate 2024 alla Fendi Factory

In un mondo in cui il confine fra lavoro e tempo libero si fa sempre più labile e in cui il dilagare del digitale porta a riscoprire i valori della manualità e della perizia artigiana, Fendi sembra osservare con occhio attento la società e condensarne bisogni e punti cardine. Nasce così la collezione Fendi Uomo Primavera/Estate 2024, presentata con una sfilata all’interno del calendario di Pitti Uomo 104. La Maison romana è stata chiamata come Special Guest dell’edizione di giugno 2023 della kermesse fiorentina dedicata alla moda maschile e ha risposto con uno show fuori dagli schemi, a partire dalla location.

La P/E 24 di Fendi Uomo è infatti andata in scena all’interno della Fendi Factory, il nuovo stabilimento di produzione e distribuzione inaugurato nell’ottobre 2022 a Capannuccia, nelle immediate vicinanze di Bagno a Ripoli. Siamo nella zona fra Firenze e il Chianti, in cui le colline iniziano a farsi da cartolina e lo scenario toscano si espande a perdita d’occhio. Proprio per mantenere la continuità del panorama e creare un’unione armoniosa fra natura e architettura, la Fendi Factory sembra nascere direttamente dal terreno e con esso confondersi.

Realizzato dallo studio milanese Piuarch insieme al dipartimento di architettura di Fendi, l’edificio di circa 14000 metri quadrati si sviluppa su un unico piano nel quale sono ubicati uffici, servizi, produzione e laboratori. La struttura, creata secondo alti standard di sostenibilità e responsabilità sociale, sorge in una proprietà di 8 ettari in cui i padroni sono ulivi, vigneti e macchia mediterranea. Molte delle piante crescono anche sul tetto del caseggiato, trasformato in un vero e proprio giardino pensile, e nei vari cortili sui quali si affacciano ampie vetrate pensate per fornire luce naturale a chi lavora all’interno della Factory.

Una sfilata che celebra e racconta chi la moda la crea

Sono proprio i lavoratori, anzi, gli artigiani ad essere al centro della sfilata per la P/E 24. Il leit motiv è quello dell‘eleganza utility, del vestirsi per lavorare ma anche per creare. In un esercizio di meta-riflessione, la direttrice artistica Silvia Venturini Fendi ambienta il défilé fra i macchinari di lavorazione della pelle e al cospetto degli stessi addetti ai lavori che, ogni giorno, danno vita a borse e accessori del marchio a doppia F.

La linea di demarcazione fra creatori e creazioni è definitivamente scavalcata quando i modelli scendono in passerella. Sono l’archetipo dell’artigiano corporate, con tanto di grembiuli da lavoro usati per creare giochi di sovrapposizioni su camicie con colletto all’americana, pantaloni sartoriali e shorts da città. Le proporzioni non convenzionali tornano anche su canotte a costine rimpicciolite e pantaloni da completo a vita alta alternati a pantaloni al ginocchio e camicie lunghe abbottonate fino al gomito. Molti dei look sono punteggiati da cinture da lavoro con i ferri del mestiere ben in vista, un rimando forte e chiaro al mondo della manifattura.

La palette della P/E 24 da uomo di Fendi è anch’essa evocativa del paesaggio toscano, dalle sfumature minerali dalla terra bruciata e della terracotta all’indaco profondo, con infusioni dei soffici toni di salvia, calcare e gesso e dei pigmenti vegetali di acacia, ginepro, henné e papavero. Materiali e tessuti seguono il più possibile le trame della natura, fra lane leggere e tessuti di carta intrecciata, dal lino pregiato alle sete sensuali, fino alla pelle nabuk plongé e punto Selleria.

Accessori che omaggiano l’artigianato col sorriso

L’avventura fiorentina è un ritorno alle origini per Silvia Venturini Fendi. Sua nonna, Adele Fendi, aveva infatti viaggiato da Roma fino a Firenze per imparare l’arte della lavorazione della pelle quasi cento anni fa, una scelta che ha dato vita ad un marchio di pelletteria oggi fra i più famosi al mondo. Gli accessori della P/E 24 sono un ulteriore omaggio all’heritage di Fendi e rientrano anch’essi nel concetto di artigiano aziendale, espressione fra le più elevate di ciò che quotidianamente viene creato nella Fendi Factory.

Morbidi cestini intrecciati e lunch bag jacquard sono accostate ad ampi borsoni ricamati in rafia e a valigie rigide in vivaci stampe FF, mentre modelli iconici come Baguette e Peekaboo sono re-immaginate in tessuti tinti vegetali con scaglie di pelle incisa e grafica trompe l’oeil. La novità è la tracolla minimalista Fendi Chiodo in pelle martellata, la quale condivide l’innovativa cerniera Fendi Shadow con la scarpa di stagione: lo zoccolo Fendi Lab, dotato di cinturino girevole sul tallone e suola FF sagomata in gomma a base biologica.

Non mancano infine i gioielli, progettati dalla direttore artistica del dipartimento gioielleria Delfina Delettrez Fendi. Ciondoli a forma di chiave dell’armadietto, piastrine “Made in Fendi”, spille con scritta “Staff Only” e orecchini a cerchio 1925 giocano sugli elementi della quotidianità alla Fendi Factory con un tocco divertito e divertente, a dimostrazione che il lavoro può essere serio anche senza prendersi troppo sul serio.

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