Casadei: la riconferma di un’icona senza tempo

Con la collezione Fall/Winter 2018-2019, Casadei riconsidera il proprio simbolo: il protagonista indiscusso resta infatti lo storico tacco Blade, rivisitato però in chiave innovativa. Casadei ne abbandona la forma tradizionale e l’altezza vertiginosa ma non ne dimentica l’effetto specchiato, che è poi il suo marchio di fabbrica.

I modelli X-Blade, K-Blade, Plexi-Blade e Neon Wall rappresentano proprio una conferma in questo senso. Seppur inseguendo un ideale all’avanguardia, il designer non rinnega mai ciò che rappresenta la vera e propria icona del brand. Il tacco diviene però notevolmente più basso e certamente non più tradizionale: in alcuni casi è addirittura ibridato con la zeppa, dalla cui sintesi nasce il modello X-Blade.

In altri casi è rivestito di Plexiglass, o, più semplicemente, diventa elemento portante in un modello come il Neon Wall. Il K-Blade, invece, vuole mantenere la romanticità insita nell’effetto specchiato, coniugandola però ad una audacia maggiore dettata dall’utilizzo della pelle e di un colore energico come il rosso.

L’icona mantiene comunque la sua identità, che si esprime nella lucentezza e nell’eleganza. Per i modelli Haute Couture, invece, Casadei pensa ad una scarpa che non si proponga unicamente di fungere da accessorio, ma che miri anche a diventare centro d’attenzione di un outfit potenzialmente essenziale e che trova la sua massima espressione, appunto, nella calzatura.

La linea Go West, in un certo senso, rappresenta a sua volta un tentativo di mantenimento dell’iconicità del marchio, che qui cerca di incontrare uno stile dai colori più vivaci e dalle linee tipiche del West, prendendo sempre a riferimento un modello storico della Maison: il texano “Collier” indossato da Cindy Crawford negli anni ’90 proprio per Casadei.

La nuova collezione rappresenta dunque un viaggio, compiuto attraverso le tappe iconiche dal punto di vista stilistico che hanno contribuito a definire l’identità del brand, innovata ma riconfermata nella nuova linea.

di Arianna Altimani

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