Quite quitting: il nuovo approccio per lavorare il minimo indispensabile

Più riguardo verso la salvaguardia della vita fuori dall’ufficio e il tempo libero, e un approccio più easy alla vita lavorativa

a cura della Redazione

Quite quitting: il fenomeno in voga sui social

Se si vuole dare una definizione in lingua italiana, il quite quitting è una nuova tendenza nella ridefinizione del proprio lavoro quotidiano e delle tempistiche associate. La gente necessita di più tempo libero per se stessa e ne dedica meno alle faccende lavorative.

Un’espressione virale

Viene spesso usata nei social come hashtag o semplicemente come didascalia per foto e video, ed esprime il rifiuto delle persone di mettere il lavoro al centro della propria vita e dei propri pensieri. La gente ha bisogno di dedicare tempo ad altre attività, sia ludiche e più frivole, ma anche magari lavori secondari o passioni personali. Si lavora il meno possibile, si svolgono solo le mansioni fondamentali. L’andare oltre il richiesto non è più di tendenza

La pandemia come causa scatenante del fenomeno

Questa nuova attitudine ha iniziato a crescere durante e dopo la pandemia. Disorientamento e mancanza di motivazione ed entusiasmo hanno portato ad un approccio lavorativo molto più libertino e anche meno soddisfacente. Tramite un rapporto della società americana Gallup si può notare che in Italia solamente il 4% delle persone si ritiene entusiasta del proprio lavoro. Se è vero che lavorare è diritto e dovere, è anche vero che reputare la vita lavorativa stimolante potrebbe accrescere le percentuali di soddisfazione personale e potrebbe migliorare di tanto le performance lavorative degli individui; dunque, in un secondo momento, gioverebbe anche alla società nel suo complesso.

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