Alexei Navalny è morto nella prigione di Kharp

L’annuncio della morte dell’oppositore di Putin arriva dal servizio penitenziario russo

a cura della Redazione

Una notizia che scuote il mondo

Le cause della morte dell’oppositore più conosciuto di Putin non sono ancora ben chiare. C’è chi opta per un arresto cardiaco, chi per lo stato di salute precario a causa della vita in prigione e per lo sciopero della fame, chi pensa sia stato lo stesso Putin a volerlo uccidere. Pare che Alexei abbia avuto un malore durante una passeggiata e abbia perso subito conoscenza. I soccorsi hanno provato a rianimarlo ma senza risultato.

Ciò che è certo è che la morte di Navalny sta diventando un fatto di importanza mondiale, che suscita un dibattito internazionale. I Paesi esigono chiarezza e un’analisi approfondita sulle circostanze plausibili della morte di Navalny. Gli stessi sostenitori di Alexei chiedono giustizia e vogliono che i responsabili della sua morte vengano identificati e puniti al più presto. 

Un simbolo internazionale 

La morte di Alexei Navalny diventa un simbolo di impegno, resistenza e poi difesa verso i valori fondamentali quali democrazia e diritti umani. La situazione in Russia viene riaccesa in tutto il mondo e si fa eco nei diversi Paesi. Si ha la speranza che questo evento negativo possa essere il punto di partenza per un miglioramento della situazione attuale russa. Alexei stesso sperava in un cambiamento positivo della società russa.

Alexei Navalny è stato da sempre appassionato di politica. Tra le sue prime mosse, si avvicina al nazionalismo andando contro all’imperialismo di Putin. Da sempre si dimostra un uomo coraggioso, tanto che nel 2008 inizia la sua “carriera” da oppositore e ben presto subisce i primi arresti. Dal 2018 ad oggi Navalny diventa il principale oppositore, nonché il bersaglio numero 1 di Putin. 

Secondo il presidente ucraino e il direttore di Novaya Gazeta, Alexei è stato ucciso dallo stesso Putin. L’uccisione fungerebbe in questo caso da messaggio per chi va contro la dittatura. Una vera e propria minaccia contro gli oppositori.

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