Cronaca di una giornata al Salone del Libro

Camminando tra carta e parole

Torino, Salone del Libro 2014, XXVII edizione. Eccoci dentro al Lingotto, mirabile esempio di architettura industriale italiana, ormai da anni capitale della cultura e della letteratura mondiale, poiché sede di questa prestigiosa kermesse. Per gli amanti dei libri, il Salone è un appuntamento imperdibile; incontri con gli autori, personaggi famosi che presentano i loro libri, conferenze e seminari per gli interessati a questioni più tecniche come la traduzione editoriale e le opportunità di lavoro nel settore.

Anche quest’anno la comunità dei bibliofili si è riversata dentro al Lingotto, consumandosi gli occhi sulle novità proposte dalle case editrici presenti. Narrativa, saggistica, poesia, testi per la scuola, libri fotografici, guide turistiche, libri per l’infanzia; a Torino, dall’8 al 12 maggio, chiunque trova il libro giusto per sé. Basta avere scarpe comode per camminare, camminare e camminare da uno stand all’altro, alla ricerca di quel libro, quello che ci sta chiamando, quello che ci sta aspettando. Quello che è li per noi, solo per noi. Ma non solo la grande editoria è presente qui al Salone; molte piccole case indipendenti hanno richiamato un folto pubblico di interessati, mostrando i loro prodotti.

Il paese ospite quest’anno è stato il Vaticano, che per l’occasione ha ricostruito il suo celeberrimo “Cupolone” con centinaia di volumi. Gli appassionati di arte e storia hanno trovato, nell’area dedicata al piccolo stato ospite, volumi e tomi dedicati ai suoi tesori, oltre che moltissime novità in fatto di letteratura religiosa. La regione italiana protagonista della XXVII edizione è stata il Veneto, con uno stand dedicato alle sue ricchezze e alle sue eccellenze storico-artistiche.

Cultura e vip watching si accompagnano al Salone di Torino. Incontri ravvicinati con Selvaggia Lucarelli, qui a presentare il suo romanzo “Che ci importa del mondo”, dove, dice lei stessa, “ho messo molto di me nella protagonista, Viola, e nella sua vita”; Clara Sánchez, regina dei romanzi spagnoli, ha riempito la Sala dei 500 parlando del suo ultimo romanzo “Entra nella mia vita”, ma anche di amore, spiritualità e psicologia femminile. E che dire dell’americana Jamie McGuire, autrice della trilogia “Uno splendido disastro”, “Il mio disastro sei tu” e ora in uscita con “Un disastro è per sempre”? Per lei una standing ovation infinita e fan pronte a tutti pur di sapere qualche particolare in più sulla sorte dei loro beniamini Abby e Travis. Per le donne più rock invece, l’appuntamento imperdibile è stato uno solo: quello con Piero Pelù, presente insieme a Mauro Pagani per il lancio del nuovo “Dizionario pop-rock” edito da Zanichelli, all’interno del quale una voce è tutta dedicata al rocker toscano. Un’accoglienza da star quella riservata a Pelù, osannato dai tantissimi fan presenti.

Scrittori, cantanti, critici letterari e traduttori, politici e giornalisti hanno riempito le giornate qui al Salone, alternandosi nelle sale conferenze e negli stand, insieme a una categoria assorta a guru: gli chef. Un intero spazio dedicato al mondo del food, che raccoglie sempre più interesse intorno a sé: show cooking di chef come Antonino Cannavacciuolo e Davide Valsecchi, aperitivi e presentazioni di libri – dalla cucina per principianti fino a quella per i Carlo Cracco casalinghi – hanno fatto la gioia di quanti amano dilettarsi con pentole e padelle.

Trascorrere una giornata al Salone del Libro significa questo: macinare kilometri tra gli stand, consumarsi le dita sfogliando un imprecisato numero di libri, avere la fortuna di incontrare i propri autori preferiti, respirare quel profumo di carta che solo un vero bibliofilo può apprezzare e tornare a casa profondamente, irrimediabilmente felici.

 

di (Martina Porzio)

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