Alessandro Preziosi: al Teatro Manzoni nei panni di Van Gogh

Alessandro Preziosi

Alessandro Preziosi torna a teatro con lo spettacolo Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco. Dal 15 novembre al 2 dicembre, al Teatro Manzoni di Milano, Alessandro Preziosi vestirà i panni di Vincent Van Gogh.

Alessandro Preziosi, fra arte e follia

È il 1889 e Van Gogh si trova nel manicomio di Saint Paul dopo un attacco di pazzia. Questa è la vicenda biografica che Stefano Massini prende come spunto per scrivere il suo primo spettacolo. Chiuso in una stanza così candida da essere accecante, il pittore vive un periodo di immobilità artistica. Ma come si può vivere in un luogo dove l’unico colore è il bianco? Come si può sopportare la devastante neutralità del vuoto?

Qui la sua follia sembra crescere fino a non fargli più riconoscere ciò che è vero da ciò che non lo è. Il desiderio più grande di Vincent è quello di uscire da quelle mura, e la sua speranza è riposta nella visita del fratello Theo. Nel loro dialogo il pittore racconta il suo disperato tentativo di sfuggire all’assenza di colore a cui è costretto.

Un thriller psicologico sulla creatività artistica

Con un testo dalla scrittura limpida e dalla drammaturgia tagliente e immediata, Massini lancia interessanti spunti di riflessione. Diventa difficile segnare il confine tra verità e finzione, follia e sanità, realtà e sogno. Un magnetico e intenso Alessandro Preziosi restituisce il tormento del protagonista con una potente immediatezza espressiva. Il pubblico resta con il fiato sospeso di fronte a una recitazione sopra le righe.

Impossibile non immedesimarsi nella disperazione di un uomo creativo e geniale che fa riflettere sul ruolo dell’arte. Chiuso nel suo castello bianco, Van Gogh resta in bilico tra il reale e il suo esatto opposto. Un’evoluzione lucida in cui l’artista compie lo straziante sforzo di liberarsi da un bianco che acquista un odore assordante. La visione dell’assurdo si rispecchia nei sensi: il colore si può odorare e ascoltare.

La tensione narrativa della scrittura netta e coinvolgente di Stefano Massini. L’immedesimazione di Alessandro Preziosi in un’angoscia che mantiene sempre il senso della misura. Un Van Gogh soffocato da un bianco anonimo e mortale. Un unico complesso disegno in una pièce teatrale che diventa la metafora fra l’arte e il potere, fra l’artista e la società.

 

di Giulia Rovai

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