Moving in Space without Asking permission: la nuova mostra firmata Andrea Bowers

Questa mostra, promossa da Fondazione Furla e da GAM, consente di immergersi all’interno del lavoro dell’artista con focus sulla lotta per la parità di genere e l’emancipazione della donna

a cura della Redazione

Qualche curiosità in più sull’artista della mostra

Andrea Bowers è una donna attivista americana particolarmente attiva nella politica e con ideali molto femministi. Parità di genere, diritti delle donne e immigrazione sono tra le tematiche che più le stanno a cuore. Per trasmettere le sue ideologie e dare concretezza ai suoi pensieri, Andrea utilizza nelle sue mostre un approccio formale con grande impatto visivo; si serve di grande varietà di mezzi espressivi quali video, disegni e installazioni varie. Questa donna ha la grande capacità di tradurre in un linguaggio semplice e popolare argomenti apparentemente molto complessi da descrivere e affrontare.

L’attualità della mostra

Questa mostra vuole descrivere la relazione tra femminismo e autonomia corporea. Dietro la costruzione e messa in scena di queste mostre, c’è uno studio approfondito della Bowers che prende spunto proprio da alcune esperienze femministe italiane concrete di oggi. L’attivismo politico e la pratica artistica sono perfettamente miscelati in questa mostra, che riesce a far diventare i due concetti compatibili e interconnessi.

Cos’è Furla Series?

È il progetto che impegna Fondazione Furla nella realizzazione di mostre in cui la donna diventa la colonna portante, il soggetto e protagonista dell’esposizione; l’obiettivo è proprio quello di dare valore e grande visibilità alle figure femminili in ambito culturale.

Lascia un commento

Your email address will not be published.