Tesori nascosti su pergamena: le meraviglie miniate di Jan Van Eyck in mostra a Palazzo Madama

Torino riaccende i riflettori sull’arte invisibile dei manoscritti miniati con una mostra che svela un patrimonio prezioso e poco conosciuto: “Jan Van Eyck e le miniature rivelate”, visitabile dal 22 maggio nella suggestiva cornice della Corte Medievale di Palazzo Madama

a cura della Redazione

A cura di Simonetta Castronovo, il progetto porta alla luce 50 capolavori selezionati dalla straordinaria raccolta del Museo Civico d’Arte Antica, una collezione che include 20 codici miniati, 10 incunaboli e circa 80 fogli sciolti e “cuttings”, ossia miniature ritagliate, tutti databili tra il XIII e il XVI secolo.

L’arte minore che parla ai grandi: quando la miniatura diventa racconto visivo

Spesso sottovalutata, la miniatura medievale e rinascimentale è una forma d’arte sofisticata che intreccia sapienza calligrafica, simbologia religiosa e raffinatezza pittorica. In questa mostra, ogni foglio è trattato come un’opera d’arte autonoma: un racconto miniato che si snoda tra le pagine di preghiere, inni e racconti sacri.

Al centro del percorso espositivo troviamo anche riferimenti alla grande scuola fiamminga, con un omaggio a Jan Van Eyck, artista che influenzò profondamente la pittura europea con la sua attenzione per il dettaglio, la luce e la materia — caratteristiche che si ritrovano proprio nella pratica della miniatura.

Un’occasione rara: quando la carta prende vita

La particolarità della mostra sta anche nel suo carattere quasi eccezionale: molti dei pezzi esposti, per via della loro fragilità, vengono raramente mostrati al pubblico. Si tratta quindi di un’occasione unica per ammirare da vicino la perizia artigianale di amanuensi, miniatori e illustratori che operavano secoli fa, rendendo vivi i margini di ogni pagina.

Ospitata nella Corte Medievale di Palazzo Madama, la mostra trova una cornice perfetta che amplifica la suggestione storica delle opere. Un tuffo in un tempo in cui leggere significava anche contemplare, e dove ogni parola era ornamento, ogni immagine, meditazione.

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