De Chirico in mostra. A casa sua

Trecentosessantacinque giorni di mostra per 365 pagine di storia. Durerà un anno intero, dal 27 gennaio di quest’anno fino a quello dell’anno prossimo, la mostra d’Après Giorgio, dedicata al celebre pittore Giorgio de Chirico. Una mostra reale, un vero stralcio di vita dell’artista de Chirico che apre le porte proprio del luogo in cui ha vissuto il pittore durante gli ultimi suoi trent’anni di vita. L’abitazione comprende i tre piani superiori del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni in piazza di Spagna nel centro di Roma. L’esposizione si articolerà piano per piano, dove gli oggetti, le opere e l’architettura della casa vengono accostati e sembrano quasi comunicare con  installazioni, dipinti, disegni, sculture e fotografie realizzati appositamente per gli spazi della casa. A scegliere gli artisti contemporanei che parteciperanno alla mostra è il curatore romano Luca Lo Pinto. Saranno in esposizione opere di artisti giovani come Luca Trevisani, Darren Bader, Dan Rees e Giulio Frigo accompagnate da creazioni di artisti affermati e famosi come Martino Gamper e Carlo Mollino. Tutte le opere scelte sono non invasive e in completa armonia con la casa, in modo da mimetizzarsi con lo spazio e non disturbare l’atmosfera creata da de Chirico. Oltre alle opere, per l’intero anno, giornalisti, critici d’arte e curatori tramite visite guidate forniranno un loro personale commento ed esporranno la loro interpretazione sia del luogo sia della mostra. Le opere degli artisti non saranno presentate simultaneamente, ma secondo un ordine cronologico stabilito per dare l’idea di una mostra sempre in fase di rielaborazione ed evoluzione. Momus ha creato appositamente un documento audio che funge da colonna sonora per la rassegna. Durante la mostra lo staff del museo indosserà delle divise disegnate da Julia Frommel proprio per l’evento. Infine, per la prima volta qui vi è la possibilità di vedere per il pubblico appassionato alcune fotografie tratte dall’ archivio della Fondazione. Il titolo della mostra fa riferimento ai famosi “d’ après” del pittore ed è un modo per omaggiare quest’uomo che è stato la figura cardine dell’avanguardia del Novecento. Una casa-museo per coloro che la visitano, ma soprattutto l’occasione per scorgere la parte più intima e nascosta dell’artista. Una mostra realizzata come una lunga storia, con solo le opere a scandire il tempo dei capitoli e il tutto per fornire una narrazione veritiera e poetica della  grande eredità che questo artista ha lasciato alle nuove generazioni.
Zoe Polizzi

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