Kaotikpop: a tutto fluo per Andy e Enrico Coveri

Una stanza di Palazzo Coveri, dove si incontrano Duran Duran, Roy Lichtenstein e Fonzie di Happy Days. Un turbinio di icone più o meno nascoste, di oggetti più o meno quotidiani, inglobati da una baraonda di colori assolutamente non naturali. È Kaotikpop, il vernissage-evento che segna il ritorno alla collaborazione fra Andrea Fumagalli, alias Andy, e la maison Enrico Coveri.

Quadri, statue, oggetti di uso quotidiano. E ancora giacche, abiti da sera, camicie, accessori. Niente sfugge all’attacco dei colori fluo e vagamente castellati, che Andy e Francesco Martini Coveri hanno eletto a sovrani di questa collezione artistica e di prêt-à-porter.

I modelli, con capelli platinati e occhiali a specchio, fanno tornare nostalgia per spalline esagerate di decenni passati. Oggetti dall’indiscutibile sentore vintage, quali grammofoni e specchiere da toeletta, vengono catapultati in un universo parallelo, dove la parola d’ordine è il colore. Alle pareti occhieggiano omaggi caleidoscopici a figure che hanno fatto – e fanno tutt’ora – da ponte fra modernità e iper-contemporaneità: da Marylin in bassorilievo (il geniale Marylievo), ai cartoni animati di Hanna & Barbera, all’unione di personaggi sempre in cerca “di una dose” come Braccio di Ferro, Asterix e Pacman, all’omaggio a David Bowie, uomo delle stelle e delle mise variopinte per eccellenza.

Kaotikpop è dunque un’opera eclettica, ben oltre la Capsule Collection pensata per la Primavera/Estate 2017 di Coveri. “Era da molto tempo che volevamo lavorare di nuovo insieme, abbiamo deciso di realizzare questo progetto per celebrare i 10 anni dalla nostra prima collaborazione – ha affermato Francesco Martini Coveri. – Dieci anni in cui siamo cambiati, ma siamo rimasti innamorati del pop e dei colori come allora.

Sono grato alla famiglia Coveri per avermi dato la possibilità di tornare a lavorare con loro, di mostrare un nuovo lato della mia arte, con la musica che confluisce nella moda e sugli abiti”. Queste le parole utilizzate da Andy per definire la propria opera, un confluire dell’arte dentro un altro tipo di arte.

Ed è così che un’esibizione al sintetizzatore con le sonorità della new wave anni ’80 si arricchisce del sax, di una chitarra ricoperta i glitter che farebbe invidia a Ziggy Stardust, mentre l’artista e amica Valeria Orlando ricopre il volto di Andy con spray multicolore e rigorosamente fluo. L’artista che entra a far parte della propria opera. Il circolo di Kaotikpop è completo.

di Martina Faralli

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