Il Bad Boy di Dsquared

Poco tempo per studiare, molto per divertirsi e il cool nell’anima. Sono i ragazzi figli della buona borghesia, per non dire ottima, che magari non avranno la schiena rotta sui banchi dell’università, ma la laurea la prenderanno e sicuramente entreranno negli annali del College per i loro look. Stilosi e radical chic, i “bad boys” di Dsquared portano con nonchalance anche le cose più complicate. Pantaloni ultra slim a vita bassa, strettissimi in gamba, taglio al ginocchio e più larghi alla caviglia. Le giacche sono corte, cortissime e avvitate, striminzite quasi. E allora, come ripararsi dal freddo? La parola d’ordine è stratificare capi su capi con sapiente maestria e un gusto in cui nulla è lasciato al caso. Sfilano facce arroganti, di sfida, sigaretta in bocca e indosso maglioni argyle o in mohair,  cappotti in tweed e giacche tuxedo su jeans dal lavaggio ultra used. Ed ecco un déjà vu: quei parka informi stile militare ricordano tanto quelli indossati durante le proteste davanti alle università. Indisciplinati e altezzosi, come accessorio inseparabile scelgono l’occhiale per coprire i  bagordi della notte precedente, ma servono anche Schoolbag e zaini proposti in panno, cotone oleato, nylon e pelle, ma anche cartelle per PC e iPad. Zero in condotta al preppy indisciplinato dei fratelli Caten ma 10 e lode nello stile!

Federica Piacenza

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