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Illusione di Francesca Archibugi, tra mistero e coscienza
Nel nuovo film diretto da Francesca Archibugi, Illusione, la realtà si confonde con la percezione, la verità con la fragilità dell’animo umano: un dramma teso e lucido ambientato nella periferia di Perugia, dove una ragazzina moldava viene trovata priva di sensi in un fosso. Da quel momento, una catena di segreti, potere e silenzi travolge chiunque la circondi, trasformando un caso di cronaca in una riflessione profonda sulla colpa e sulla coscienza.
Un mistero che inizia dal corpo di una ragazza
Tutto ha inizio con Rosa Lazar, interpretata da Angelina Andrei, ritrovata apparentemente senza vita, vestita d’alta moda, simbolo di un lusso distorto e di un’infanzia violata. Ma un respiro inaspettato cambia tutto. Rosa è viva, e il suo risveglio dà inizio a un’indagine che tocca i limiti della giustizia e dell’etica, insinuandosi tra le ombre di un potere politico corrotto e inaccessibile.
Cristina Camponeschi: la voce della legge e della coscienza
Jasmine Trinca dà corpo e tensione alla sostituta procuratrice Cristina Camponeschi, una donna forte ma interiormente divisa, costretta a misurarsi con un’indagine che non è solo giudiziaria ma anche morale. Il suo confronto con Rosa la spinge a guardare dentro di sé, dove la giustizia incontra la compassione e la legge smette di bastare per comprendere il male.
Lo psicologo e la verità impossibile
Accanto a lei, Michele Riondino interpreta Stefano Mangiaboschi, lo psicologo incaricato di comprendere la mente di Rosa. Tra silenzi, risate inspiegabili e memorie distorte, la ragazza diventa per lui un enigma che scardina ogni certezza. La linea tra realtà e illusione si dissolve, e la ricerca della verità si trasforma in un viaggio interiore dove la cura diventa impossibile e la coscienza, fragile e ambigua, è l’unica bussola.
Archibugi e la forza del non detto
Con la sua regia elegante e tagliente, Francesca Archibugi costruisce un racconto di grande intensità, che scava nella vulnerabilità del potere e nelle ferite invisibili dell’animo umano. Illusione è un film che interroga più che spiegare, dove ogni gesto svela un conflitto morale e ogni silenzio pesa come una confessione. Un’opera che conferma la capacità della regista di dare forma a ciò che non può essere detto.