Per Deborah Compagnoni, campionessa leggendaria dello sci alpino, quel luogo è Santa Caterina di Valfurva, nel cuore della Valtellina. E proprio lì ci conduce il suo nuovo libro “Una ragazza di montagna – Storie di un’infanzia felice tra neve, prati e avventure”, un’intensa raccolta di venti racconti illustrati che celebrano la libertà, la natura e la forza formativa dei primi anni di vita.
Il cuore tra le cime: nascere e crescere in montagna
Attraverso parole semplici e sincere, Compagnoni ci regala un diario dell’anima, fatto di corse nei prati, pupazzi di neve, cadute e risalite. Non è solo un libro per bambini, ma un invito rivolto anche agli adulti a riscoprire il valore del contatto con la natura, del gioco libero e dell’immaginazione. Le illustrazioni delicate di Anna Regge accompagnano ogni storia, rendendo il racconto visivamente poetico e immediato.
I paesaggi del gruppo Ortles-Cevedale fanno da sfondo a un mondo dove la disciplina nasce dal divertimento, e il coraggio cresce giorno dopo giorno, mentre si impara a rialzarsi dopo una caduta sulla neve. È in quella montagna che Deborah ha allenato il corpo e soprattutto lo spirito, forgiando la tempra che l’avrebbe portata a diventare una delle atlete più vincenti della storia dello sci.
L’avventura come vocazione
Il libro è una celebrazione dell’infanzia vissuta senza filtri e senza eccessive protezioni, un tempo fatto di esplorazioni spontanee, piccoli rischi, amicizie autentiche e sfide quotidiane che insegnano la resilienza. “Una ragazza di montagna” è anche un manifesto dolce ma potente: quello di una vita che ha saputo trasformare le radici profonde in slancio verso il futuro.
Un invito a ritornare all’essenziale, a lasciarsi ispirare dalla montagna come luogo fisico e simbolico, dove i sogni prendono forma tra cielo e terra.
