Skyfall, la fine di un’epoca

Il nuovo episodio dell’acclamato James Bond inizia in medias res, come la maggior parte degli 007 a cui il pubblico è abituato. Sam Mendes (conosciuto per il pluri-premiato American Beauty e, più recentemente, per Revolutionary Road) catapulta lo spettatore a Istanbul, nel mezzo di un entusiasmante inseguimento alla 007. Bond, in missione per conto dell’MI6, deve recuperare un file top secret nel quale sono celati i nomi degli agenti NATO infiltrati in tutto il mondo. A seguito di una lotta corpo a corpo con il killer che è in possesso del file, l’agente segreto viene erroneamente colpito dal fuoco amico e precipita in un fiume . Travolto dall’acqua e privo di sensi, viene dato per “disperso e probabilmente morto”.

Ma Bond, si sa, ha sette vite come i gatti, e dopo aver ricevuto la notizia dell’attentato al quartiere generale dell’ MI6, esce dal “buio” e torna in patria. Volato a Shanghai sulle orme del killer che aveva rubato il file a Istanbul, conosce il mandante degli attentati, ossia colui che vuole distruggere M e l’intero dipartimento dei servizi segreti: Silva, un megalomane ex agente operativo dell’MI6, a suo tempo pupillo di M, a suo tempo tradito da M, visionario disposto a tutto pur di avere la sua vendetta. Ha inizio così una lotta a colpi di pistola e di ingegno tra  Bond e il suo alter ego Silva: entrambi agenti ribelli, caduti nel buio e sopravvissuti all’oblio, entrambi scampati alla morte per un tradimento di M, uniti da un passato comune ma da un futuro ben diverso.

Ma Skyfall non è solo adrenalina e colpi di scena e di pistola. Come ogni “James Bond” che si rispetti, sesso e belle donne non potevano mancare a fianco dell’agente di sua maestà: ecco dunque Naomi Harris e Berenice Marlohe, le Bond Girl di questo 23esimo episodio della saga che quest’anno compie mezzo secolo. La Harris interpreta l’agente Eve, la  Marlohe indossa i panni di Severine, donna misteriosa e temibile che James incontra in un casinò a Shanghai.

Questo ultimo episodio di 007 è un film di scissione: la rottura è lampante già nel personaggio interpretato da Daniel Craig, che perde il suo spirito di ribellione, la sua aura oscura: diversamente dal passato, infatti, Bond si spoglia della sua perfezione di eroe postmoderno, vestendosi di umanità imperfetta. La volontà di scindersi dal passato deve essere recepita come slancio al futuro, come totale rottura con tutto ciò che fino ad oggi aveva connotato la saga di 007: Mendes costringe lo spettatore a denigrare ciò che è trascorso, rappresentandolo attraverso il personaggio di Silva, feticcio di un mondo che non può più tornare, emblema di un passato che deve essere dimenticato. Seguendo questa idea, il regista riporta in vita la famosissima Aston Martin DB5, utilizzata da Sean Connery nei primi 007, che in una cornice dolce-amara viene distrutta, spezzando qualsiasi legame con i gloriosi episodi della saga. Bond, attraverso un’ottima interpretazione di Craig, muore e risorge, letteralmente “cade dal cielo” e si rialza, ricomincia da zero e dimentica ciò che è stato finora. Nonostante “this is the end” sia la frase che riecheggia durante tutto il film, Skyfall non sembra avere una vera fine: termina con un nuovo inizio, che preannuncia una lunga serie di avventure future.

Per finire, però, degna di nota è la colonna sonora: Skyfall, come il titolo del film, di Adele. 77 elementi più gli Abbey Road Studios, per una canzone che punta dritto agli Oscar, grazie alla straordinaria voce della cantante inglese, riuscita a vendere qualcosa come 20 milioni di dischi negli ultimi 2 anni. Il brano è stato presentato ufficialmente il 5 ottobre, data in cui ricorre il 50° anniversario dell’uscita di Dr.No, e quindi della serie di film di James Bond, e che verrà celebrato come la Giornata mondiale di James Bond/the Global James Bond Day.

(di Alice Cella)

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