Rivoluzione coreografica: Marco D’Agostin alla ricerca di un teatro sostenibile

Rivoluzione coreografica: l’opera va in scena dal 17 al 21 aprile presso il Piccolo Teatro – Studio Melato

a cura della Redazione

Un’iniziativa che nasce dalla volontà di essere sempre più green attraverso il progetto europeo STAGES – Sustainable Theatre Alliance for a Green Environmental Shift, nonché un tentativo teatrale che punta a trasformare radicalmente l’approccio del settore culturale avvicinandolo al concetto di sostenibilità.

L’iniziativa coinvolge i partner, tra cui il Piccolo Teatro, insieme a tredici altri teatri europei, nell’adattamento delle opere originali in versioni locali utilizzando risorse interne e adottando un approccio sostenibile. Lo spettacolo non si sposta più fisicamente, ma viene trasmesso sotto forma di sceneggiatura che, reinterpretata in ogni teatro da un team locale, si trasforma in una nuova creazione internazionale, condivisa e sostenibile. 

Nella versione originale dello spettacolo – definita da Jérôme Bel stesso come un’autobiocoreografia – assistiamo a un monologo in cui il coreografo, utilizzando un computer, racconta la sua vita attraverso le sue coreografie, proiettate su schermo in alcuni frammenti. Nel riadattamento di D’Agostin, le coreografie di Bel prendono vita sul palco: Jérôme Bel diventa il punto di partenza per riunire una comunità di danzatori e artisti di varie esperienze e stili, invitati a condividere sul palcoscenico i loro ricordi attraverso scatenate danze e connessioni formidabili.

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