L’apparenza…inganna

In un’epoca in cui la dimensione dell’Essere coincide sempre più con ciò che Sembra Essere, “L’Apparenza inganna” è un titolo senz’altro in linea con la società odierna, sempre  in bilico tra ciò che è reale e ciò che potrebbe esserlo. La trama della commedia si basa sulla vita di un uomo qualsiasi che diventa realmente qualcuno fingendo di essere ciò che proprio non è: omosessuale. Il protagonista (un magistrale Maurizio Micheli), infatti, è  un contabile mite e diligente che subisce il licenziamento improvviso a causa di un ridimensionamento dell’azienda per cui lavora, una ditta che trasforma derivati del caucciù in profilattici. Un’ennesima sofferenza per il dipendente, già dolente d’amore per la donna di cui è ancora innamorato, l’ex moglie, che lo considera una nullità e per il figlio che proprio non lo degna di alcuna attenzione. Ma su consiglio di un inaspettato vicino di casa, il “fallito” riesce a desistere dal suicidarsi e a diventare “vincente”, fingendosi omosessuale e riprendendosi il posto di lavoro. Da qui la vicenda si snoda in episodi di comicità genuina e autentica nella sua semplicità, dimostrando che si può parlare di tematiche importanti riuscendo a ribaltare i punti di vista e invitando a riflettere sorridendo e divertendosi. A subire un’evoluzione in positivo non sarà soltanto il protagonista che, come denuncia lui stesso a fine commedia, ha “tirato fuori le palle nella vita da quando ha finto di essere gay”, ma anche il direttore del personale (interpretato da un brillante Tullio Solenghi) che da cinico e omofobo “tagliatore di teste”, diviene un uomo in primo luogo cosciente e di conseguenza sinceramente rispettoso delle diversità. Mobbing, disoccupazione, discriminazione sessuale. Temi senza alcun dubbio scottanti il 17 gennaio del 2001, anno in cui uscì la commedia cinematografica  originale di Francis Veber, “Le Placard”, temi purtroppo ancora largamente attuali oggi, 17 gennaio 2012, giorno di debutto al Teatro Nuovo di Milano del riuscito adattamento teatrale firmato da Tullio Solenghi e Maurizio Micheli , due indiscussi  e meritevoli protagonisti dello spettacolo italiano.

Valentina Ferrario

Dal 17 gennaio al 29 gennaio 2012 – Teatro Nuovo – P.zza San Babila, Milano

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