“La forma dell’acqua” (e dell’amore)

Uscirà nei cinema italiani mercoledì 14 febbraio “La forma dell’acqua” (titolo originale “The shape of water”) di Guillermo del Toro. Il regista messicano, conosciuto per le sue pellicole visionarie, ci trasporta nuovamente in una storia magica e romantica. Il film ha ricevuto un Leone d‘oro alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia ed è candidato a 13 premi Oscar; inoltre, del Toro ha vinto il Golden Globe come Miglior Regista per questa opera.

Stati Uniti, 1963. Elisa (Sally Hawkins) è una ragazza affetta da mutismo, addetta alle pulizie di un laboratorio segreto. E’ in atto la Guerra Fredda tra americani e sovietici, che combattono tra loro per la supremazia, soprattutto nel campo scientifico e tecnologico: il primo uomo nello spazio, il primo sulla Luna, ma non solo.

Nel laboratorio dove lavora Elisa insieme all’amica Zelda, interpretata da Octavia Spencer, il governo sta studiando un nuovo esperimento: in una vasca piena d’acqua e sigillata vive un mostro dalle sembianze umane ricoperto da squame. Quando le due donne scoprono la creatura, tra questa ed Elisa si sviluppa un rapporto d’affetto e complicità che metterà tutti in una situazione di grande pericolo.

Guillermo del Toro racconta così il suo film: “L’acqua assume la forma di qualsiasi cosa la contenga in quel momento e, nonostante possa essere così delicata, è anche la forza più potente e malleabile dell’universo. Non è così anche l’amore? Non importa verso chi lo rivolgiamo, l’amore diventa quello, sia esso un uomo, una donna o una creatura”.

Una storia, dunque, che coinvolge con i suoi sentimenti, ma che riesce anche a tenere con il fiato sospeso; l’emozione e i brividi del classico monster movie con i toni misteriosi del film noir. L’amore, la fantasia e la forza che tutto questo alimenta.

di Maria Giulia Gatti

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