“Ruby Sparks”, il nuovo film di Jonathan Dayton e Valerie Faris

Sembrerebbe l’ennesima romantic comedy americana, leggera, divertente e senza tante pretese e invece Ruby Sparks , il nuovo film di Jonathan Dayton Valerie Faris, è molto di più. I due registi, a sei anni di distanza dal fortunato “Little Miss Sunshine”, tornano a dirigere un ormai cresciuto e talentuoso Paul Dano insieme alla fidanzata Zoe Kazan, nipote del celebre Elia, nonché sceneggiatrice di quest’ultima pellicola presentata al Festival del Film Locarno e al Torino Film Festival.

Ruby Sparks è il nome della ragazza, interpretata dalla Kazan, creata dalla fervida immaginazione dello scrittore Calvin Weir-Fields (Paul Dano) dietro suggerimento del suo psicanalista, il Dottor Rosenthal (Elliott Gould), per superare una crisi creativa in piena regola dopo il clamoroso successo del primo romanzo. E così, giorno dopo giorno, la giovane prende forma nella mente e nel cuore del protagonista, nonché sulle pagine finalmente non più bianche, finché una mattina Calvin se la ritrova nella cucina del suo appartamento, intenta a far colazione con una tazza di corn flakes in mano. Come la statua d’avorio scolpita da Pigmalione si trasformò in una fanciulla in carne e ossa grazie al tocco divino di Afrodite (secondo il mito di Pigmalione, appunto, cui la Kazan ha confessato di essersi ispirata), così Ruby, personaggio inventato, diventa una ragazza a tutti gli effetti, ma completamente dipendente dalla volontà del suo autore.

Quale uomo non desidererebbe realizzata tale fantasia? Uno di questi è sicuramente il fratello di Calvin, Harry (Chris Messina), eppure un amore nato con queste premesse non è poi tanto perfetto come si potrebbe pensare… Calvin è infatti combattuto tra smettere di scrivere per lasciare Ruby libera di fare le proprie scelte (ma ciò comporta un inevitabile allontanamento della donna dei suoi sogni) e continuare nel suo racconto governando, così, ogni pensiero e azione della sua “creatura” che senza di lui ovviamente non sa stare e finisce per diventare appiccicosa. La svolta arriverà quando Ruby capirà di non essere davvero reale, ma di vivere la vita che Calvin ha deciso per lei. Con la sua scomparsa, Calvin riuscirà a terminare il romanzo che, come lui stesso dirà, “è la storia vera e impossibile del mio grandissimo amore”, ottenendo nuovamente il consenso del pubblico. Fra i due c’è, però, ancora molto in sospeso e questa volta Calvin incontrerà una Ruby con una propria identità, che non si lascia comandare a bacchetta ma che sarà, nel bene o nel male, semplicemente se stessa e dovrà relazionarsi, come tutti, senza trucchi né inganni, con una compagna che potrebbe contrariarlo e persino insultarlo ma che se lo amerà, sarà solo perché lo vorrà veramente.

L’espediente magico serve,quindi ad approfondire, in modo lieve ed esilarante, argomenti importanti e forse ancora poco esplorati quali la natura purtroppo egoista dell’amore, il controllo, il potere e il senso di superiorità esercitati, in questo caso e come spesso accade, da un uomo all’interno di una coppia.

Da non dimenticare sono poi le interpretazioni di Annette Bening Antonio Banderas nei rispettivi ruoli della madre di Calvin e del suo convivente, un duo hippie e stravagante quanto basta da conferire il giusto brio a una commedia già pienamente riuscita.

 

(di Giulia Bellini)

 

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