Bohemian Rhapsody, i Queen sul grande schermo

Queen

I Queen, la Regina dice: “the show must go on”

29 Novembre: nelle sale cinematografiche saranno riprodotti i primi 15 anni di successi (1970/1985 con il concerto Live Aid) del celebre gruppo rock dei Queen. Lo show continua dopo più di 25 anni dalla morte di Freddie Mercury, fenomeno che ha fatto la storia con la sua musica, la sua voce e il suo stile. Il produttore è Graham King, persona di spicco ad Hollywood, noto per aver prodotto film pluripremiati riguardanti la vita di personaggi importanti come ad esempio “Ali”, su Muhammad Ali.

Egli fu persuaso ad acquistare i diritti sulla storia di Freddie e della rock band dallo scrittore Peter Morgan. Il film è una celebrazione della musica, un recap dell’eredità dei Queen che attraversa le loro vite, la loro profondità. Graham King ha avuto la possibilità di far fede alla storia della Regina, essendo stato presentato ai loro fondatori: il chitarrista Brian May e il batterista Roger Taylor. Per un tale colosso è inutile tentare di descrivere la portata del lavoro svolto. Per la sceneggiatura (di Anthony McCarten), la regia (di Bryan Singer), la definizione del cast (tra cui Rami Malek e Ben Hardy) e tutto ciò che concerne i costumi e le scenografie fu affrontata una spesa di oltre 52 milioni di dollari.

La storia di Freddie Mercury, il racconto nel racconto

Si tratta quasi di “metaspettacolo”. Oggi lo spettacolo è la sua storia, con cui risfogliamo la scena e i retroscena. Freddie: un sorriso malvagio, la simpatia e la scintilla negli occhi; un temperamento rapido e una profonda timidezza, data dai disagi per il suo aspetto. Non si vedeva bello, ma era una persona consapevole, odiava la sua dentatura imperfetta, ma la lasciò tale per rispetto della sua voce. Con la sua voce e le sue parole, con le sue performances sceniche ha demolito ogni stereotipo per rimontarlo ex novo.

Era un immigrato a Londra negli anni Settanta/Ottanta. Un momento saliente della pellicola riguarda il concerto Live Aid (Londra, 13 Giugno 1985), un progetto di Bob Geldof con lo scopo di ricavare dei fondi per la carestia in Etiopia. E’ diventato uno degli eventi più simbolici della musica rock degli anni Ottanta. Nonostante fossero stati indecisi sull’accettare la partecipazione, l’esibizione dei Queen fu la migliore dell’intero evento. L’istrionismo di Mercury ha trascinato l’intero stadio di Wembley, che ha cantato parola per parola le sue canzoni tra cui “Bohemian Rhapsody”. Lo stesso Elton John dichiarò in un’intervista che la scena fu tutta loro.

I Queen: la loro storia è la nostra storia

Questo film riguarda un po’ tutti noi, che in diverso modo accostiamo la musica della Regina ad una fase particolare della nostra vita. C’è chi come me ha fatto i suoi primi passi su “Living on my own”, chi per cantar vittoria intona “We are the champions”, chi si motiva con “Don’t stop me now”. Chi si fa forza con il video del live di Freddie e David Bowie, appassionati sinergicamente in “Under pressure”. Questo per dire che la loro storia è la nostra storia, e che andando a guardare questo capolavoro avremo l’opportunità di far continuare lo show!

di Selena Celio

Lascia un commento

Your email address will not be published.