Babylon: dietro le quinte della Hollywood degli anni ‘20

Dal 19 gennaio in sala, Babylon è il nuovo film diretto da Damien Chazelle che racconta le ambizioni e gli eccessi di una Hollywood degli anni Venti

di Laura Maria Mancarella

Libertà che si trasforma in eccesso

Chiunque ha sognato almeno una volta di trovarsi nella Hollywood degli anni Venti immaginandosi un mondo da sogno e dalle infinite opportunità. Damien Chazelle stravolge tutto ciò. Babylon, infatti, il suo nuovo film in uscita in Italia il 19 gennaio, narra una vicenda di smoderate ambizioni e di eccessi sfrenati, in cui vediamo come protagonisti Margot Robbie e Brad Pitt, lei nei panni di un’aspirante attrice, lui in quelli di una star affermata. Le loro storie e quelle di altri personaggi si intrecciano tra scandali, vizi e abusi in un’epoca di estrema decadenza e depravazione, dove la tanto inneggiata libertà si trasforma in sfrenatezza senza limiti.

Chazelle esplora quindi un’epoca di pionierismo, dove il mondo del grande cinema è ancora agli albori, un’epoca segnata dal passaggio del muto al sonoro, in cui velocissime erano le ascese e altrettanto rapide le cadute, ma anche un’epoca che ha lasciato degli impareggiabili capolavori cinematografici grazie alla creatività senza limiti dei suoi protagonisti. Un film controcorrente, che ci spiazza e ci fa riflettere: da vedere assolutamente!

Un cast d’eccezione

Brad Pitt e Margot Robbie nuovamente insieme come protagonisti del nuovo film firmato Damien Chazelle: attendevamo questo momento dal 2019, quando le due straordinarie superstar del cinema ci hanno ammaliato in C’era una volta a Hollywood, il film diretto e prodotto dall’intramontabile Quentin Tarantino. Un cast d’eccezione quello di Babylon: tra i nomi che ci fanno sognare ricordiamo anche Tobey Maguire e Olivia Wilde. Con loro sulla scena troviamo inoltre un quasi esordiente ma strepitoso Diego Calva: un cast senza dubbio vincente.

Damien Chazelle, il regista premio oscar per La La Land, ci propone una visione inedita della Hollywood degli anni Venti contraddistinta dal dilagare dei vizi e delle follie, ma che era anche il simbolo di una libertà che oggi non esiste più. Babylon, che, come sostiene il regista stesso, attinge anche da un capolavoro come La dolce vita di Fellini, è un’indagine sentita di una realtà che ci ha fatto sognare ma che in verità non è così idilliaca.

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