Daft Punk: storia di millennials e French touch

La storia dei Daft Punk termina ufficialmente con “Epilogue”. Un addio silenzioso, sofferto, che si conclude con un’esplosione

Sono i primi anni Duemila, i Daft Punk esistono già da una decina di anni, ma c’è una ragazza che ancora non li conosce; è una mattina di agosto, sono gli ultimi giorni, poi tra poche settimane la scuola ricomincerà. La giovane si alza, controvoglia, accende la televisione e si sintonizza su MTV. Pubblicità, poi un breve spot che annuncia la programmazione di quel momento e quel motivo che suona, quello perfetto per una sfilata; è impossibile non muovere la testa avanti e indietro, e il cucchiaio che sta usando per fare colazione vibra insieme alla tv perché le sue dita picchiettano sul tavolo.

Non ha testo – sono solo pochi secondi – e adesso la ragazza si chiede che canzone è quella che ha appena sentito. L’adora già, eppure ignora che questo brano ha già i suoi anni e un testo ce l’ha, tre semplici parole che si ripetono: around the world. Passano alcuni anni. La ragazza ormai conosce bene i Daft Punk e ha un fidanzato, che è appassionato di French touch. Un giorno le arriva un SMS, una dedica dal suo innamorato. È in inglese e i primi versi, tradotti, recitano così: La scorsa notte ho fatto un sogno su di te/ In questo sogno sto ballando proprio accanto a te. Sa che si tratta di una canzone, ma subito non capisce quale. La ripete più volte nella sua testa fino a quando realizza che si tratta di “Digital Love” dei Daft Punk.

È il 2013, sono passati cinque anni da quella dedica. I Daft Punk hanno annunciato un nuovo album dal titolo “Random Access Memories” e il primo singolo presentato è “Get Lucky” con Pharrell Williams e Nile Rodgers. Sonorità anni ’70 e un motivo che entra facilmente in testa; potrebbe proporlo al gruppo con cui suona – realizzano cover in acustico, ma potrebbe funzionare.

22 febbraio 2021. Una notizia rimbalza tra gruppi di Whatsapp e account social: i Daft Punk si sono sciolti. Bastano alcune ore e compaiono i primi meme a riguardo; la ragazza, anagraficamente ormai adulta, ne invia uno a degli amici, la risposta di uno di questi è “io sono ancora in lutto”. Lei, invece, si convince che doveva andare così, che le belle cose prima o poi finiscono, e che, alla fine, ha un sacco di ricordi legati a quel duo di musica elettronica con il casco in testa.

Daft Punk: ventotto anni di musica senza volto

Il duo francese si forma nel 1993, composto da Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, che decidono di coprire i propri volti con un casco, ispirati dal film “Il fantasma del palcoscenico”. Dopo alcuni singoli, nel 1997 esce il primo album “Homework”, da cui viene estratto, tra gli altri, “Around the world”. Nel 2001, invece, i Daft Punk pubblicano “Discovery”, nel quale si trovano i brani che hanno avuto più successo: “One More Time”, “Harder, Better, Faster, Stronger”, “Face to Face”.

Seguono “Human After All” nel 2005, la raccolta “Musique Vol. 1 1993-2005” e nel 2010 la produzione della colonna sonora del film della Disney “Tron: Legacy”. Nel 2013, risorto dalle ceneri come una fenice, il duo torna con “Random Access Memories”, collaborando con molti musicisti, soprattutto della disco music, tra cui Giorgio Moroder. Degli ultimi anni è importante ricordare i due singoli incisi con The Weeknd, “Starboy” e “I Feel It Coming”.

La storia dei Daft Punk termina ufficialmente con “Epilogue”, un video pubblicato sul proprio canale YouTube. Un addio silenzioso, sofferto, che si conclude con un’esplosione. Comparsi sulla scena dell’elettronica, disco, house, a dare quel tocco francese alla musica degli anni Novanta, ora non ci sono più. Ma resteranno nella storia e nei ricordi di chi li ha amati.

One more time e per sempre.

di Maria Giulia Gatti

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