Il “Labirinto degli Spiriti” chiude la serie con fuochi d’artificio

E’ finalmente uscita l’edizione italiana de Il Labirinto degli Spiriti, quello che Carlos Ruiz Zafòn definisce un’imponente “cattedrale gotica fatta di parole“, di cui “non c’è bisogno che il lettore veda i cavi o sappia per quale calcolo matematico non crolli tutto. L’importante è che ne riceva l’impatto, come per la musica”. E i fili del nuovo thrilller, quarto e ultimo della serie Il Cimitero dei Libri Dimenticati, sono saldamente intrecciati in una trama appassionante e minuziosamente costruita, che catturerà il lettore sin dalle prime pagine.

Sarà Alicia Gris, “l’angelo delle tenebre“, a legarne i capi sciolti per farci addentrare nel cuore di un mistero che, fin dagli esordi, si sarebbe assemblato “come una matrioska in cui ogni trama e ogni personaggio conduceva a un altro e questo, a sua volta, a un altro ancora e così via”. Un Caronte che ci fa attraversare il fiume sino all’altra sponda, personificato dalla misteriosa e indistruttibile eroina che con delicate mani femminili, prende per mano (o per il collo) ciascuno dei personaggi in una continua ricerca della verità.

Siamo in una Barcellona spettrale, luogo fantasma reduce della Guerra Civile. Un complotto emerge dalle viscere del regime franchista e porterà Alicia a cadere in un labirinto di maschere e inganni, trascinando con sè il lettore in una vera e propria trappola; il rimedio per uscirne sarà continuare a leggere, fino alla fine.

E’ un romanzo che Zafòn ha definito transgender: troveremo un thriller psicologico colorato di noir e di avventura, di satira, romanzo poliziesco e gotico, “impressionante in maniera virulenta“, al punto che il lettore procederà frase dopo frase con il fiato mozzato. Al finale trionferà la verità, e forse con lei anche la giustizia: starà al lettore decidere se sarà giusta o meno la crudele sorte inferta al cattivo della storia.

Il Labirinto degli Spiriti è stato presentato al pubblico lo scorso 4 dicembre all’Unicredit Pavilion, e Zafòn è stato accolto con un fervido applauso da lettori appassionati ed euforici. Sono ben 35 i milioni di copie vendute dai primi tre libri che collocano Zafòn (secondo a Cervantes) fra gli scrittori spagnoli più letti al mondo.

Per chi ancora non lo conoscesse, niente paura: ciascun tomo è a sè stante e si può leggere in ordine sparso, accedendo al cuore del mistero da diverse porte d’ingresso, lasciando al lettore la libertà di costruire il proprio percorso come più gli piace. Ma c’è un avvertimento. “Lasciate ogne speranza, voi ch’entrate“, crea dipendenza.

di Sabina Cenac

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