Dietro un’isola, la maternità

 

“La donna è un’isola” di Auður Ava Ólafsdóttir rapisce il lettore e lo accompagna in un avventuroso viaggio verso il mare dell’Islanda. Auður racconta, con estrema delicatezza, un inaspettato rapporto tra genitore e figlio spingendosi in un terreno ancora più complesso: la scoperta della maternità.

La protagonista ha trentatre anni e traduce testi per riviste specialistiche dall’islandese in undici lingue straniere. Porta i capelli cortissimi, ama correre, è sposata da quattro anni e non ha, e non desidera avere, figli. Ha un amante e quando una mattina decide di fargli visita, la protagonista ha un incidente, investe un’oca e decide che d’ora in avanti si dedicherà solo al marito. Torna a casa e il marito le dichiara di punto in bianco che vuole separarsi, che ama un’altra donna e che aspetta un figlio da lui. Per la protagonista è tempo di cambiamenti soprattutto quando la sua migliore amica, la scombinata Auður, le chiede di occuparsi per un po’ di suo figlio Tumi. Tumi è un bambino particolarmente sensibile, con problemi di sordità e vistosi occhiali da vista ma quando sceglie per lei il biglietto giusto della lotteria, facendole vincere una bella somma, la protagonista si fa coraggio e decide di prendersi una vacanza per un avventuroso viaggio in macchina verso il mare. Durante il viaggio, tra inaspettate deviazioni, straordinari incontri, momenti di paura e ricordi che riaffiorano, i due diventano amici e complici e lei, senza rendersene conto, si scopre una brava madre.

Auður chiude il suo racconto con 47 ricette di cucina per mariti, bambini e amanti e una scheda per fare le calze di lana ai ferri. Un memorabile viaggio nelle terre dell’Islanda.

 

(di Luisa Pizzuti)

 

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.