The Legend of Red Hand: intervista a Paolo Stella

Intrigo e passione, mistero e suspance. Chi è Red Hand? Chi si cela dietro l’artefice dei migliori cocktail Campari? Si dice che chi prova un Negroni preparato da Red Hand, realizza di non aver mai provato un Negroni nella sua vita. Nessuno ha mai visto il suo volto. Perché tutto questo mistero?

Questo è l’interrogativo che assilla Mia Parc, famosa fotografa interpretata da un’affascinante Zoe Saldana, e che la porterà a girare il mondo alla ricerca del cocktail perfetto e alla scoperta dei migliori barmen.

Al di là del thriller e dello spirito investigativo del movie, raccontato da uno dei registi più esperti in materia, Stefano Sollima, The Legend of Red Hand è un elogio all’arte di preparare cocktail e alla creatività dei bartender, in un viaggio attraverso sei città del mondo a partire proprio da Milano, la patria di Campari.

Abbiamo intervistato Paolo Stella, influencer milanese che ha collaborato con Campari come consulente nella scelta della location milanese per The Legend of Red Hand.

Paolo Stella; un professionista con una carriera brillante e molti ruoli svolti: attore, blogger, imprenditore. Come ti piace essere definito? 

Mi piacerebbe essere definito come un “creativo”. Tutto ciò che faccio è una derivazione della stessa matrice; si parte sempre da un’idea.

Hai avuto l’occasione di lavorare con il brand Campari. per il quale sei stato scelto come web brand ambassador. Com’è stato lavorare con Sollima? Cosa ti ha lasciato questa esperienza? 

Innanzitutto mi ha permesso di tornare sul set: dopo tanti anni che non faccio l’attore, collaborare con Sollima, regista che stimo molto, è stato bellissimo. Zoe Saldana poi è un’attrice incredibile! Abbiamo girato insieme anche un piccolo video. Lei è stata molto disponibile a giocare sul suo ruolo di attrice…abbiamo fatto finta che lei fosse una mia fan e che mi chiedesse una foto. C’è stata tanta ironia, tanto prendersi in giro, assolutamente non scontato per un personaggio di Hollywood di quella caratura. In generale ho apprezzato il fatto di vivere un set che, nonostante fosse girato in Italia, avesse un’impostazione assolutamente americana, e di aver contribuito alla realizzazione di un piccolo film.

Hai collaborato con Campari come “location consultant”: quanto l’azienda Campari ti ha lasciato carta bianca nelle tue scelte stilistiche? 

Mi hanno lasciato totale carta bianca, devo dire che sono stati molto carini nell’approccio. Quando scegli un influencer, scegli anche una linea editoriale e un modo di raccontare una storia. La condizione di lasciarti libero è fondamentale per ottenere il massimo risultato per entrambi. Se imponi al creativo un diverso modo di raccontare, sai già che il suo pubblico non lo riconoscerà, e quindi non lo apprezzerà.

Ci sono novità lavorative che vuoi anticipare e condividere con i lettori di Gilt?

Al momento sto lavorando con Anna dello Russo per un evento che si terrà il 24 febbraio a Milano. Essendo io un esperto di web, sono il Creative Director di tutto ciò che riguarda il lato web, e insieme abbiamo creato un contest che ha già coinvolto tantissime persone. Anna sta lanciando un libro in cui parla del “passaggio di testimone” e di come la comunicazione negli ultimi anni sia molto cambiata. Venderà il suo guardaroba, e il ricavato andrà in beneficenza in borse di studio; in questo modo i ragazzi con talento potranno studiare nelle migliori scuole di moda al mondo senza dover pagare le alte rette. Rendere accessibile a tutti il mondo della moda è un gesto bellissimo, ma anche molto interessante a livello di comunicazione. Lei è la Direttrice Creativa di Vogue Japan, ed è fantastico vedere quanto sia attenta all’evoluzione della comunicazione, quanto sia stata veloce negli ultimi anni ad accorgersi di questo cambiamento. Per questo si circonda sempre di giovani per sviluppare i nuovi progetti.

Un ringraziamento speciale a Paolo Stella per la gentilezza e disponibilità!

di Francesca Trivella

(intervista a cura di Annamaria Aufiero)

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