L’esposizione
Organizzata nello spazio di Zaha Hadid, abbraccia oltre due decenni e riunisce una selezione di alcune delle opere scultoree e dei film più significativi di Barba, includendo un nuovo film in 35mm e una nuova scultura. L’artista ha dedicato anni a una pratica cinematografica espansa che esplora la luce, la trasparenza e la riflessione, animate attraverso una struttura installativa site-specific che è al tempo stesso un disegno nello spazio e una struttura di supporto, trasformando l’architettura in un dispositivo cinematografico in cui materia e immagine si fondono per dare vita a una dimensione immersiva, superando i confini del cinema stesso.
«Il mio lavoro adotta un approccio concettuale che considera il cinema in un senso architettonico e come uno strumento, in cui l’ambiente, lo schermo e la proiezione possono essere combinati o spinti oltre, per creare un’altra dimensione spazio-temporale che è simultanea e va oltre il contesto dello spazio interno o esterno. L’incertezza e la speculazione esistono all’interno di questo spazio espanso. È una dimensione anarchica che offre una nuova base per pensare e agire, destabilizzando la vecchia gerarchia delle componenti del cinema, liberandole dai loro usi originari e permettendo loro di interagire in modi nuovi e imprevisti» –
Rosa Barba: On the Anarchic Organization of Cinematic Spaces – Evoking Spaces beyond Cinema, 2018, pubblicato da Hatje Cantz, 2021.
