Riva 1920, non solo legno

Una rosa di nuove idee è sbocciata nello stand Riva 1920 durante la Design Week; al Salone del Mobile di Rho Fiera al padiglione 6, infatti, l’azienda di Cantù ha presentato innumerevoli nuovi prodotti emersi dal profumato mondo della lavorazione del legno, suo marchio di fabbrica. Legno, legno e ancora legno, a perdita d’occhio, è la base della loro filosofia, come la passione per la tradizione artigianale, la ricerca della perfezione e il rispetto dell’ambiente.

I grandi nomi dell’architettura hanno dato il loro contributo sia artistico sia fisico, fornendo nuove opere alla collezione e presentandosi all’evento del Salone in prima persona per un incontro diretto con tutti gli amanti dello stile.

Karim Rashid ha introdotto martedì in fiera Dusk, una chaise longue dalla linea inconfondibile in monolite di legno, adatta sia per gli interni sia per esterni, e realizzata in cedro naturale o con finitura vulcano.

Il noce massello è stato scelto per il tavolo di Matteo Thun e Antonio Rodriguez, caratterizzato da un piano alleggerito da gambe a cavalletto, adattabile anche ad ambienti non particolarmente grandi. L’incontro di giovedì con lo stesso Thun ha visto sviluppare a tal proposito il tema dell’amore per il legno.

Anche Michele del Lucchi era presente in fiera venerdì per il suo tavolo Pangea, che qualcuno avrà sicuramente notato in esposizione ad Expo 2015, mentre il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha dato il suo contributo all’evento dedicandosi ad una presentazione sul tema della natura che si ama, sempre presso lo stand fieristico.

Il Salone ha visto anche la proclamazione di progetti freschi e giovani, fioriti dal terzo concorso di  idee promosso dall’azienda, che spesso offre l’opportunità ai nuovi talenti di esprimersi ed iniziare il loro percorso nel settore dell’arredo attraverso il Design Award, quest’anno intitolato Accendi la tua idea; Tale concorso, come di consueto, ha donato ai vincitori un premio in denaro, inoltre ha permesso ai nuovi talenti di vedere realizzati i loro prototipi, con l’eventuale riconoscimento di royalty.

di Silvia Fabris

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