La pelle di donna come opera d'arte

Giacomo Balla, Auguste Rodin, Andy Warhol e Toulouse-Lautrec. Sono solo alcuni tra gli artisti protagonisti della mostra “Pelle di donna. Identità e bellezza fra arte e scienza” in programma dal 24 gennaio al 16 febbraio alla Triennale di Milano. Ma l’arte è che la coprotagonista insieme alla scienza di questo percorso presentato da Boots Laboratories e sotto la regia di Fondazione Antonio Mazzotta. L’esposizione è strutturata in sei sezioni che affrontano il tema della bellezza, della pelle e dell’identità femminile attraverso meravigliosi quadri e dimostrazioni scientifiche.
Nella prima tappa si può riscoprire la pelle esplorando le tappe fondamentali che hanno portato ai primi studi sette – ottocenteschi sulla pelle e alla creazione dei primi prodotti cosmetici con il ruolo importante delle farmacia Boots. Successivamente, attraverso illustrazioni, documenti indaga il paradiso dell’igiene e l’evoluzione della pratica della pulizia del corpo anche attraverso un tunnel di video realizzato in collaborazione con la Cineteca Italiana di Milano che ricostruisce l’estetica del brutto con volti mostruosi della storia del cinema. Grazie allo splendore delle opere artistiche di Odilion Redon, Man Ray, e molti altri si possono ammirare i volti delle bellezza e scoprire l’importante ruolo delle pelle. In tutte le epoche la cura dell’epidermide è stata al centro dell’attenzione delle donne, e l’arte ne ha dato degli esempi meravigliosi. Nella quarta sezione è esposta  un’installazione luminosa che presenta la metamorfosi di una modella truccata ed acconciata a seconda degli stili delle diverse epoche. Ma la pelle è anche un’espressione della nostra identità e viene letta, nella quinta sezione, in chiave antropologica, anche in collaborazione con il Museo del tatuaggio di Milano. Infine l’ultima sezione è dedicata alla polisensorialità. Durante l’evento Boots Laboratories cercherà di dare vita a un vero laboratorio scientifico, dove le visitatrici potranno ricevere anche consigli da parte degli specialisti.
Ilaria Forastieri

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