Fuorisalone, alla scoperta degli angoli nascosti di Milano

Durante l’edizione 2012 del Salone del Mobile, caratterizzato da eventi che richiamano grandi folle di designer o semplicemente di curiosi , in alternativa agli ormai rinomati percorsi che si snodano tra le zone di Tortona-Savona, Lambrate e Brera, Milano ha presentato un Fuorisalone della tranquillità e del silenzio. In occasione del Fuorisalone Milano, la città dei cortili, verdi sorprese nascoste dietro eleganti facciate, ha aperto le porte di piccoli e grandi gioielli, capolavori dell’architettura milanese, da visitare anche al termine della fiera.

Si tratta di angoli cittadini preziosi , ma nascosti come Il Chiostro della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, I Chiostri dell’Umanitaria, retrostanti al Tribunale o ancora la quattrocentesca Casa Atellani Conti nei pressi di S.Maria delle Grazie. Il Chiostro della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, in via Cavalieri del Santo Sepolcro, ha ospitato la collezione di tappeti Nodus. Il chiostro sorge proprio accanto al verde profilo terrazzato del complesso residenziale costruito dagli architetti BBPR tra il 1961-1971, architetti a cui Milano deve progetti simbolici come la Torre Velasca o il restauro del Castello Sforzesco.

Nodus, quarta collezione presentata da Il Piccolo, è una linea di tappeti di alta gamma realizzati in edizione limitata in otto Nazioni grazie ad abili maestranze artigiane. Nodus è un nome che ha sovvertito i tradizionali schemi del tappeto creando vere e proprie opere d’arte. Nella serena cornice del chiostro sono esposti, tra gli altri, i tappeti dei fratelli brasiliani Fernando e Humberto Campana dai sovversivi soggetti animali o ancora il trittico floreale di Kiki van Eijk. Il contrasto tra la modernità dei colori di questi contemporanei arazzi e questo spazio silenzioso, raramente visitabile, è di una suggestività più unica che rara.

Ai Chiostri dell’Umanitaria, scenario di eccezionale bellezza del Cinquecento milanese, sono invece protagonisti il colore e le forme del design firmato Paola Lenti. L’allestimento dei Chiostri è frutto della collaborazione tra Paola Lenti e i due artisti scultori Guido de Zan e Christoph Finkel. Lo spazio è stato interamente riqualificato, con massimo rispetto del contesto storico e cura del dettaglio, grazie al contributo delle aziende Menotti Specchia e Oikos, nonché ai suggestivi percorsi luminosi di Davide Groppi. L’installazione non si esaurisce nell’ambito del Fuorisalone, ma durerà nel tempo restituendo questo spazio alla città ed ai suoi cittadini. Vale davvero la pena di visitarla.

Ogni chiostro da quello dei Platani a quello dei Pesci o dei Glicini presenta un colore a tema della nuova collezione “In the Key of Colour” creata da Paola Lenti. Gli arredi per esterni, dalle tonalità talvolta classiche e calde, talvolta accese e briose, sono intrecciate in filato Rope, corda tecnica mutuata dal mondo della nautica che resiste agli agenti atmosferici. I chiostri dell’Umanitaria rifioriscono grazie al colore, facendo convivere storia e design. Fontana Arte, storico marchio italiano di lighting design occupa infine le eleganti sale di Palazzo degli Atellani, in corso Magenta 65.

Il Palazzo, ristrutturato nel 1922 dall’architetto Piero Portaluppi, conserva arredi originali e si apre su uno spettacolare giardino interno. La dimora milanese, solitamente chiusa al pubblico, ha aperto le sue porte proprio in occasione del Fuorisalone esponendo alcune delle storiche lampade realizzate da maestri della modernità come Gae Aulenti o Gio Ponti che in passato fu direttore della stessa casa Fontana Arte.

Il Salone del Mobile, dunque, non rappresenta solo uno dei più importanti trampolini di lancio per le tendenze e le novità nell’ambito del design e dell’arredamento, ma anche un’ imperdibile occasione per riscoprire angoli della storia di Milano.

Alice Truant

Per info:

www.paolalenti.it/

http://www.nodusrug.it/

http://www.lombardiabeniculturali.it

http://fondazione.ordinearchitetti.mi.it/files/2010-10-19-10-33-05-Br.171_ComplessoChiostri_aff.pdf

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