Ferré Home: arredamento con personalità a Shanghai

Non appena pronunciato, un nome come quello di Gianfranco Ferré evoca suggestioni ben precise. Eleganza distinta, colori puri, una moda che sembra sospesa fuori dal tempo. Sono questi echi a ritornare, chiarissimi, nelle collezioni Gianfranco Ferré Home, brand che fa rinascere nell’interior design la maestria dello stilista lombardo. I prossimi 23, 24 e 25 novembre Ferré Home presenterà la sua collezione al Salone del Mobile di Shanghai, in un gioco di equilibri fra le stravaganze orientali e il rigore navigato del Made in Italy.

Sotto la direzione creativa dell’architetto Livio Ballabio, la collezione 2017/2018 di Gianfranco Ferré Home pensa alla zona living della casa come ad uno spazio che si allarga potenzialmente all’infinito, dove l’occhio ricerca senza soluzione di causa il prossimo pezzo di arredamento ad alto tasso di personalità.

È così che nasce il divano modulare Flair, un’isola in pelle e tessuto che può assumere dimensioni quasi monumentali. A proseguire il leit motiv delle geometrie essenziali che incontrano una – nemmeno troppo velata – opulenza ci pensa poi il tavolo da pranzo Mayfair, la cui struttura rotonda in legno di faggio è sormontata da un piano di marmo Sahara Noir. Questo accenno di austerità sembra volutamente smorzato dall’accostamento alle sedie Daimler, con la loro seduta imbottita e la maniglia rotonda in ottone sul retro dello schienale ad esaltarne il gusto retrò.

Anche fra gli accessori sembra giocarsi una partita di contrasti: la morbidezza dei cuscini in cachemire e velluto fa da contrappunto alla libreria Matrix, altra struttura modulare in cui i ripiani in ottone e pelle creano illusioni tridimensionali.

La zona notte è forse quella dove il tocco più si ammorbidisce, lasciando spazio a strutture classiche con tocchi quasi romantici. È il caso del comodino Infinity, il cui corpo in pioppo è rivestito in pelle chiarissima e sormontato da un piano in vetro, richiamo ad un modo di intendere la camera da letto tipico degli anni ’50. Anche la struttura imbottita del letto Kimberly rimanda ad una maestosità d’altri tempi, con la palette in scala dal beige al mogano che riprende quella dell’intera collezione.

di Martina Faralli

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