“Brassaï. L’occhio di Parigi”: dal 23 febbraio al 2 giugno 2024 a Palazzo Reale

Una mostra che documenta il lavoro dell’artista, tra stampe, oggetti, documenti

a cura della Redazione

foto a dx: Autoportrait, Boulevard Saint-Jacques, Paris, 1930-1932

Il progetto espositivo

Vengono messe in mostra 200 stampe d’epoca, sculture, oggetti personali del fotografo, documenti, materiali inediti dell’artista che spiegano la sua opera e il suo lavoro. Tra le sue fotografie si apprezzano particolarmente quelle dedicate alla vita della Ville Lumière, gli scatti dei quartieri operai, monumenti, ritratti, moda.

Brassaï diventa popolare poiché è stato uno dei primi che è riuscito e ha saputo catturare in una foto l’atmosfera notturna della capitale francese e dei soggetti poco considerati e secondari, umili, tra cui prostitute, clochard e girovaghi. I suoi scatti non riguardano solamente gli spazi esterni. Brassaï si addentra anche in luoghi comuni dove queste persone erano solite incontrarsi.

L’uomo al centro di tutto 

Nell’opera di Brassaï la figura umana è la colonna portante, la protagonista assoluta. L’artista appartiene alla scuola di fotografia definita umanista, non a caso, al centro dell’opera, ci sono gli esseri umani in tutta la loro semplicità, verità ed espressività. In un secondo tempo, Brassaï decide di spostarsi da questo focus, o comunque affiancarlo ad altri lavori che richiamano l’art brut e le arti marginali. In questo caso, diventano protagonisti i graffiti sui muri.

FOTO A SX: Tour Eiffel en 1931 | FOTO AL CENTRO: Couple au bal des Quatre Saisons, rue de Lappe | FOTO A DX: Couple avec matelot, Pont de la Tour Eiffel ca.1932 

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