Alba Rohrwacher: una musa e il mito della tiara

Molti sono stati i volti noti che hanno avuto il privilegio di essere scolpiti dallo sguardo indagatore di Peter Lindbergh, uno dei fotografi di moda più accreditati e richiesti al mondo, e Alba Caterina Rohrwacher, 36 anni, non è stata da meno. Alba è una delle star più attese alla mostra del Cinema di Venezia che si inaugura il 2 settembre, è ormai un’icona italiana celebre in tutto il mondo dopo aver vinto lo scorso anno la Coppa Volpi come migliore attrice. Giovanissima, l’attrice umbra, ma fiorentina d’adozione, ha già conquistato alcuni importanti riconoscimenti, come il David di Donatello e il Golden Graal.

Riprendendo una tradizione che viene da lontano e “surely unforgettable”, Alba Rohrwacher è stata fotografata da Lindbergh con una tiara indosso: acconciare il capo con fili di perle intrecciati oppure con rivière di diamanti e pietre preziose sui capelli in uno stile che ha attraversato il Romanticismo e la Belle Époque. Una fashion story che trova spazio anche in decori più sobri come sottili fili di pietre preziose o aigrette con piume, rivière in diamanti o cerchietti con pietre di colore.

E il pensiero corre subito a Chaumet, che di tiare per le sue clienti top ne ha realizzate più di 1500 nel corso della propria storia, originando l’eterno mito della donna-principessa.

Il fascino di Alba Rohrwacher è qualcosa di più enigmatico e complesso di una semplice occhiata sul grande schermo. Carnagione chiara, occhi dolcissimi, statura minuta, Alba Rohrwacher sembra uscire da un quadro di Botticelli e dai suoi paesaggi toscani. In questa foto sembra essere immortalato l’eterno fascino della fiaba, accompagnato dall’eterna eleganza di questo gioiello che non passa mai di moda.

Tanto negli ultimi matrimoni reali quanto nelle passerelle di haute couture la tiara è tornata in grande stile ad impreziosire il capo delle più eleganti fanciulle del Terzo Millennio diventando infine anche un pezzo per prêt-à-porter, trovando pezzi anche nei mercatini vintage londinesi.

Cartier ha decorato teste dal sangue blu come quella della regina del Belgio Elisabetta Wittelsbach immortalata con una splendida tiara nel 1910 o la Duchessa di Roxburghe, con l’indimenticabile parlare della tiara di diamanti del 1930, attualmente esposta alla galleria di Londra Sotheby’s. La tiara illustra perfettamente i gusti di quel periodo: l’associazione di disegno geometrico, diamanti montati su platino con le pietre più importanti nella parte superiore della tiara, il Garland Style e la qualità di Cartier.

Di Flavia Liviero

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