Intervista all’attrice e produttrice Martina Avogadri

Martina Avogadri è pronta a raccontarci il suo nuovo personaggio Leviathan in Lift e a svelarci tutta la magnificenza del nuovo film in uscita il 12 gennaio nelle sale cinematografiche italiane

a cura della Redazione

Una donna eclettica, bilingue, appassionata di teatro e cinema e non a caso, attrice e produttrice. Conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ha lavorato più volte al fianco di grandi star internazionali e ha preso parte ad alcuni progetti cinematografici e televisivi, tra questi ultimi Emergency Exit, The Diplomat, Non uccidere; mentre per quanto riguarda la il cinema, Omio, Layers, Lift. Martina Avogadri è pronta a raccontarci il suo nuovo personaggio Leviathan in Lift e a svelarci tutta la magnificenza del nuovo film in uscita il 12 gennaio nelle sale cinematografiche italiane.

Ti vedremo al cinema dal 12 gennaio a fianco di Jean Reno e altri noti attori quali Kevin Hart e Sam Worthington, nei panni di Leviathan. Ma chi è Leviathan e quali tratti di personalità ti accomunano a lei?

Leviathan è il capo di un gruppo di hacker conosciuto per la sua efferatezza, brutalità, a cui si rivolge il protagonista del film, Jorgensen, per muovere grosse somme di denaro verso le proprie tasche. Non ha alcuna remora etica verso queste operazioni ma allo stesso tempo non ha pazienza per la disorganizzazione di Jorgensen e del suo entourage, e ha assi nella manica per minacciare l’incolumità fisica e finanziaria di essi. Le caratteristiche comuni tra me stessa e il personaggio: a livello etico e di scelte professionali siamo molto diversi, ma la riservatezza, la distanza, la freddezza  e la compostezza ci accomunano.

Sei passata dallo stare dietro la telecamere, o su un palcoscenico, alla produzione. In che momento della tua vita hai maturato questo passaggio ? 

Ho fondato la mia casa di produzione nel 2020, non si è trattato di un vero e proprio passaggio alla produzione, ma di un affiancamento alla recitazione, che è sempre stato il mio primo obiettivo. La necessità è di tipo creativo, come artista voglio creare, e non posso aspettare sempre che mi venga assegnato un ruolo. Sempre bello quando ti chiedono di recitare, ma ho sentito la necessità di rispondere, e in qualche modo mettere in moto il mio processo creativo, così ho iniziato a produrre film e storie che mi interessavano 

Cosa non deve mancare tra gli oggetti personali nel tuo guardaroba quando sei sul set?

Burrocacao, perché ho sempre le labbra secche, e le gallette di riso. Il catering di solito è buono, ma ogni tanto davvero pesante, quindi preferisco qualcosa di più leggero, come le gallette appunto. 

Come scegli uno script da produrre o nelle vesti di attrice ?

Non sto ancora producendo lavori di altri, la produzione per me è un processo creativo molto personale per portare alla luce storie che mi stanno a cuore, vicine a me in qualche modo. In futuro magari collaborerei anche con e per altre persone, ma si deve sempre trattare di storie che sento il desiderio di portare alla luce, che siano coinvolgenti ed emozionanti. Io mi innamoro di qualsiasi personaggio che mi venga affidato, lo tratto come un figlio da curare e preservare. Unica discriminante, devono essere sempre figure tridimensionali, scritte bene, devono portarmi in luoghi che non conosco ancora. Personaggi estremi, naturalistici…

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