Intervista ad Anna Ferzetti: cinema, teatro e tanto altro!

Essere bravi non basta, bisogna avere quel qualcosa in più, quella passione, quel fuoco dentro che ti porta a dare il meglio, a sentirti realizzata, felice. Anna Ferzetti questo lo sa bene e lo dimostra recitando ruoli sempre diversi al cinema, in televisione e a teatro. D’altronde “buon sangue non mente” e la figlia del doppio Nastro d’Argento Gabriele Ferzetti si prepara al tanto atteso 74^ Festival di Venezia con “Il Colore Nascosto delle Cose”. Ci ha parlato di teatro, di ambizione e di quanto sia importante trovare un equilibrio tra lavoro e un amore di nome Pierfrancesco Favino.

Attrice di grande talento, capace di destreggiarsi non solo tra ruoli molto diversi ma sopratutto tra il piccolo e il grande schermo. Dove si sente più a casa?

Nonostante abbia fatto più televisione, il cinema ha dei tempi di lavoro meno stringenti, ti consente una concentrazione più rotonda. Ma in entrambi i casi mi sento sempre abbastanza a mio agio. Poi c’è la vera casa, il teatro. Amo fare teatro, le lunge prove, lo sperimentare sbagliando e poi l’andare in scena, poter ogni sera provare (e far provare) emozioni diverse. Sentire il pubblico, vederlo!

Dunque, cos’è per lei il teatro, capitolo che ha fatto parte della sua vita con, per esempio, “Servo per due” ?

Il teatro è un grande capitolo per me, ho avuto la fortuna di crescerci attraverso mio padre, di poterlo vivere come luogo familiare della mia infanzia. Forse per questo nel mio lavoro è il luogo che sento più mio, nel quale mi sento più a casa. “Servo per due” è stato uno spettacolo importante, diverso, l’abbiamo portato in giro per 3 anni facendo trecento repliche ed è stata l’ultima occasione di confermarmi questa sensazione.

Cosa la aiuta a restare sempre concentrata e determinata nel suo lavoro?

Un insieme di cose, la passione, l’amore, la curiosità, l’eccitazione, l’adrenalina e l’ambizione.

Non le è ancora stato proposto di recitare a fianco del suo compagno, Pierfrancesco Favino, o è una sua/vostra scelta quella di non voler mischiare lavoro e vita privata?  

Non c’è stato ancora proposto, un po’ perché abbiamo tentato di distinguere e separare lavoro e vita privata, un po’ perché abbiamo intrapreso percorsi differenti. Detto questo, l’occasione degli spettacoli teatrali fatti insieme ci ha permesso di capire che sappiamo far convivere il lavoro e la vita di tutti i giorni.

Presto la vedremo al 74^ Festival di Venezia con “Il Colore Nascosto delle Cose“, di Silvio Sordini. Il trailer, già diffuso in rete, genera commozione e curiosità al tempo stesso. Cosa ci dobbiamo aspettare da questo film e dal suo personaggio? Cosa lo caratterizza  e quali riflessioni o emozioni si porterà dietro?

Ciò che promette il trailer, il film lo mantiene. Come spesso accade nei film di Soldini, anche qui compare una riflessione sull’amore e sugli incontri che la vita ti propone, sorprendendoti. Il mio personaggio, così come gli altri, insegue i suoi desideri e lotta finché può perché si avverino. Ha la capacità di sapere perdonare di fronte alla paura di perdere. L’emozione che porterò con me dopo questo film? Aver conosciuto Silvio ed essere diretta da lui. Un uomo con una grande sensibilità. E poi un bellissimo gruppo di lavoro, con Adriano ci conosciamo da tanto e siamo molto amici, è stato quindi più semplice entrare in sintonia. Con Valeria ci siamo incontrate poco, ma e’ un piacere vederla lavorare sul set, magnetica!

Cinema e Moda si intrecciano da sempre. Come vive lei la Moda? Come le piace vestire?

La vivo bene, mi piace, la seguo ma non sono una fissata. Adoro andare in giro per negozi, per mercatini, e sopratutto compro tanto on line. Mi piace vestirmi in modo semplice, nella vita privata tendo ad indossare abiti più comodi, più semplici, scarpe senza tacco, niente gonne. Al cinema, in televisione o a teatro, invece, amo essere completamente diversa, mettermi alla prova, poter cambiare anche solo per un ora. Vestirmi con capi che altrimenti non metterei mai. Se il personaggio o la storia lo richiedono, diventa fondamentale.

Ringraziamo Anna Ferzetti per la sua disponibilità e gentilezza.

di Federica Giampaolo

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