Intervista a Federico Verdiani, fondatore del brand di accessori VERBA.

Un marchio di accessori caratterizzato da qualità, artigianalità e soprattutto da materiali innovativi. Conosciamo Verba, creato da Federico Verdiani.

Quando hai deciso di volerti occupare di moda? Nel 2008 ho finito la mia ultima specializzazione a Londra, dove avevo studiato fashion marketing, e ho deciso che mi piaceva, che era quello di cui mi volevo occupare.

Come è nato il tuo marchio? Verba è nato dall’incontro quasi casuale con il mio socio attuale, che è il produttore del calzaturificio. Fin dal primo incontro c’è stata sintonia, io avevo le mie idee e lui è stato bravo a realizzarle e a renderle possibili, sia per quanto riguarda i prezzi che per i tempi di produzione, aspetti molto difficili da districare all’inizio della mia carriera.

Quali sono i punti di forza del tuo marchio? I punti di forza sono un prodotto curato da un’azienda che produce da tanti anni e che è composta da artigiani italiani che lavorano la calzatura da decine di anni, quindi si ha la sicurezza di avere un prodotto di qualità e anche controllato in ogni step della produzione. L’altro punto di forza è la “follia”, sia mia che dei miei collaboratori, nel pensare la scarpa in materiali diversi, insoliti, come la plastica e il canvas, e in colori che sembrano assurdi, inappropriati per una calzatura. Il nostro intento è quello di creare un mondo attorno a un modello di calzatura che sembra banale ma che può diventare un campionario intero.

Cosa caratterizza la tua ultima collezione? C’è una prevalenza di materiali naturali, dal canvas alla rafia, a una pelle molto liscia, pulita. La caratterizza una voglia di tornare alle origini, con un prodotto che sia pulito ed identificabile, ma al contempo innovativo e moderno.

Come vedi la moda italiana di oggi rispetto a quella di ieri? La vedo più simile di quanto si pensi. Tutti dicono che c’è stato un forte cambiamento, e probabilmente è così. Però ci sono delle basi solide che sono rimaste, e queste basi fanno sì alla lunga che il made in Italy, il prodotto classico rivisitato della moda sia sempre in tendenza, in linea con quello che è stato prima e quello che sarà dopo. L’economia è cambiata e di conseguenza la moda si è adattata a questo cambiamento, ma la moda come arte secondo me è rimasta la stessa.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Sicuramente continuare con Verba. Ci sarà l’ampliamento del marchio negli Stati Uniti, a partire da agosto. Mi piacerebbe tanto creare una linea di accessori legata al mondo della calzatura, ma riportando questo concetto su cappelli, borse, gadgets come braccialetti, collane, e quant’altro.

Cosa rappresenta per te Pitti all’interno del mondo della moda? Raccontami la tua esperienza. Pitti è stata la prima fiera che ho fatto, perciò rappresenta sicuramente un punto di partenza. E’ anche un divertimento perché segna l’inizio della stagione, ho modo di vedere per la prima volta il contatto tra il pubblico e la creazione, il nuovo campionario. Rappresenta inoltre uno stimolo, perché ho modo di incontrare tante persone con cui rapportarmi e confrontarmi.

di Arianna Lestini

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