Incontro con Paolo Migone

Paolo Migone è riconosciuto dal pubblico per il suo celebre occhio nero e la frizzante carica con cui esprime a gran voce la propria visione pessimistica del mondo, in temi che vanno dalla vita di coppia alle ingiustizie di una società, quella italiana.

Un filone che percorrerà gran parte dei suoi spettacoli e gran parte del suo percorso come attore, disegnatore e autore di libri (“L’occhio nero al panda gliel’ho fatto io”– pubblicato nel 2003 e “Abbracciati da sola che c’ho d’andà via” – pubblicato nel 2015).

Paolo Migone sarà al Teatro Manzoni di Milano dal 28 al 30 aprile, protagonista di una commedia dal titolo più che mai emblematico, “Italia di m…are”, che immediatamente riporta lo spettatore all’epoca attuale, dove è più che mai arduo “tirare avanti”, a causa delle ingiustizie e del debito pubblico che affligge e “affoga” gli Italiani. Durante il nostro incontro, affrontiamo proprio tale questione:

Paolo, è un momento delicato per l’Italia, si parla anche di questo nello spettacolo. Nonostante ciò, in scena esplodono e contagiano il pubblico freschezza e spensieratezza. Si può definire quasi un messaggio di speranza quello che vuole comunicare? E’ possibile ridere ancora?

Diciamo che negli ultimi due, tre anni, ho subito parecchie ingiustizie da parte delle organizzazioni in Italia, questo spettacolo è la possibilità per me di dare un urlo disperato e dire: Non ci sto!

D’altronde, come è noto tra gli artisti, ciascuno di loro per sentirsi ispirato deve attingere da una buona dose di pessimismo, fondamentale proprio per intraprendere un percorso personale di introspezione che possa garantire di percepire e valorizzare anche le cose più semplici della quotidianità: il sorriso di un bambino, il volo di un uccello o una carezza fugace e rivelatrice dell’altra faccia della medaglia.

Lo stesso Paolo definisce il suo modo di vedere le cose come “l’anticamera della depressione”, quella sorta di isolamento dovuto, che ricarica le pile di chi lavora con un pubblico teatrale.

E’ stato un piacere incontrarti Paolo, ci vediamo a Teatro!

di Letizia Turrà

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