I “sogni sospesi” di Guido Taroni

Si definisce un “fotografo poliedrico”. Ha 23 anni, ma la sua sensibilità artistica sembra nata molto prima di lui, agli inizi del ‘900. Del resto, con uno prozio come Luchino Visconti  e uno zio che si chiama Giovanni Gastel, non poteva essere altrimenti. Guido Taroni è un giovane talento sia dietro che davanti l’obiettivo. Ha già riscosso successo con due mostre fotografiche, “Sogni sospesi”, che ritraeva gli abiti “haute couture” appartenuti alla bisnonna Carla Erba di Modrone e “Notti d’incanto”, quelle della sua Como, e ha già posato per brands come Tod’s e Dolce&Gabbana. «Fin da piccolo fotografavo tutto quello che avevo paura di perdere o in qualche modo di poter dimenticare». Una passione coltivata nello studio di fotografia di architettura ed interni Sancassani che gli ha permesso di entrare in contatto con il fulcro dell’arte e della moda di Milano.«Lo scopo è immortalare i volti, proprio come si usava fare nel passato,tramandando ai posteri la  propria immagine come testimonianza del proprio passaggio». Un “essere ambizioso”, come ama pensarsi, che alla domanda di chi vuole diventare da grande risponde:«Nessuno.Voglio solo esprimere perfettamente quello che sento con il mio lavoro».

Fabiana Parisi

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