Zuhair Murad vola a Parigi per l’Haute Couture AI 2019/2020

Zuhair Murad

Zuhair Murad AI 2019/2020

Nell’intesa settimana che trasforma la città dell’amore in pura ode all’Haute Couture, non poteva mancare lui, Zuhair Murad, il designer che interpreta la donna liberata da pudori e costrizioni grazie alla sua ricercata femminilità, che non si traduce mai in qualcosa di volgare.

Mirage at Oasis: un round trip in Marocco

La collezione firmata Zuhair Murad si ispira ad una vecchia Medina, e si compone per lo più di abiti lunghi e corti, gonne modello pareo con aperture frontali e tute. I capi della linea sono caratterizzati da profonde scollature e trasparenze nei punti giusti, arricchite da strass e piume che vanno a creare quell’effetto di vedo-non vedo estremamente chic. Scollature, quindi, per tutti i gusti: dalla classica a V, alla barchetta, a cuore, al monospalla tornato molto in voga, sino alla raffina Queen Anne.

Ogni opera d’arte si adatta a qualsiasi tipo di fisico, valorizzandolo e sottolineandone i punti forti. Zuhair Murad sceglie di evidenziare il punto vita, talvolta con cinture, altre ricreando un’empatia tra il bustier e la gonna, abbondante negli abiti lunghi. Nulla è lasciato al caso, e viene sempre messo in risalto il lavoro che si cela dietro la realizzazione dei dettagli e delle cuciture da parte delle ricamatrici e delle sarte. Zuhair Murad utilizza spesso lavorazioni interamente fatte a mano, e in questo caso si nota la lavorazione in jacquard molto colorata e giacche con perline handcraft che conferiscono un sapore fresco e nuovo al suo mondo di conturbante sensualità.

Una palette che richiama il Libano

Il designer libanese ha spesso rivelato che trae ispirazione dalla sua terra per le collezioni, cosa evidente osservando le palette che utilizza, le preziose lavorazioni e lo stile. In questo caso lo scenario è in perfetta sintonia con gli abiti; i motivi degli arazzi nordafricani creano un tutt’uno con la prima metà del défilé, dove c’è una predominanza di rosso ciliegia, total black, arancio e fucsia. L’oro, l’argento e il verde brillante conducono invece alla chiusura. Tra i materiali non mancano l’organza leggera, che sembra essere la predominante, lo chiffon e il lurex, utilizzato con una raffinatezza innata.

Fasce mon coeur

Le fasce sono spesso oggetto di dibattiti, o le si ama o le si odia. In questo caso aggiungono quel tocco marocchino che Zuhair Murad ha voluto portare in passerella con la collezione Mirage at Oasis. Realizzate in tessuto, il designer le propone in quasi tutti i look, persino indossate con abiti bridal, certo non adatti alla sposa tradizionale, ma che fanno sognare. Zuhair Murad prima del défilé ha spiegato che stava bramando una serie bohémien degli anni Settanta, molto Saint Laurent!

Il designer che vuole sempre cavalcare l’onda

Zuhair Murad, classe 1971, nasce in Libano ma diventa presto cittadino del mondo; prima si trasferisce a Parigi per frequentare una scuola di moda, poi a Beirut dove fa il suo esordio come couturier, infine a Roma e di nuovo a Parigi. Tanta strada per un ragazzo così giovane che ha fame di farsi conoscere in tutto il mondo. Impiega poco tempo, infatti, a veder indossate le sue meravigliose creazioni dalle celebs internazionali, da Jennifer Lopez a Miley Cyrus, ma anche Marion Cotillard, giusto per citarne alcune.

Lo stile di Zuhair Murad viene riconosciuto immediatamente anche dai più estranei al mondo della moda, grazie alle linee che valorizzano la silhouette e ne enfatizzano le curve femminili con pizzi, trasparenze, ricami e sensuali stampe che vedono predominare tinte quali il bianco, il corallo, il lime e, grande amato dallo stilista, il malva, nuance che più gli ricorda la sua terra d’origine, nonché sua fonte d’ispirazione.

Dunque, una collezione fuori dagli schemi, sensuale e unica nel suo genere, che si pone perfettamente nella cornice dell’Haute Couture parigina. Chapeau alla maison guidata da Zuhair Murad.

 

di Agnese Pasquinelli

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