Micam, the shoes-event

Come ogni settembre ritorna Micam, uno dei principali eventi fieristici internazionali della moda; uno spazio espositivo di 67.000 metri quadrati presso il polo fieristico di Rho, che quest’anno ospita 1573 espositori (di cui 973 italiani) e oltre 40.000 visitatori.

Durante i quattro giorni di esposizione vengono presentate le collezioni di calzature e accessori per la primavera-estate 2013.

Il focus dell’anno prossimo sarà sicuramente sulle borchie, di ogni forma e misura, in oro e argento, ma che non si pensi al classico abbinamento borchia-nero-punk/rock, verranno accostate a colori fluo, divertenti e ironici, capaci di risaltare anche il look più semplice. Sarà infatti l’estate dei colori: anche le più timide si lasceranno tentare da tonalità energiche , accompagnate da fantasie grafiche floreali.
Spazio a ricami e tessuti devorè  con inserti di brillanti, dettagli laminati e pellami laserati. Sì a tacchi e plateaux importanti, purchè i volumi siano squadrati e ben definiti, magari con l’aggiunta di un listino alla caviglia, piccolo dettaglio che basta a rendere il tutto più chic. Non mancherà il gusto per il vintage, e chi conserva in sè uno spirito nomade non resterà deluso: cuoio graffiato e spazzolato per un effetto “già usato”, ma non solo! Stampe etniche e corde lavorate a intreccio.
Dulcis in fondo, l’irrinunciabile raffia, ormai sinonimo di zeppa, senza la quale non si può pronunciare la parola “estate”.

Alla vista di tante forme, colori e materiali anche le meno ferrate in fatto di stile resteranno estasiate e i piedi delle shopaholic soddisfatti. È quindi facile intuire il perché del successo di Micam – The ShoEvent, tanto che ANCI (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani), in collaborazione con la fiera di Milano, ha deciso di lanciare il progetto “Micam nel mondo”: la prima tappa sarà Shanghai, la quale, in vetta alle classifiche delle città più ricche del mondo, è un polo economico e finanziario in fortissima ascesa.
La rassegna è prevista dal 9 all’11 aprile 2013, contemporaneamente alla Shanghai Fashion Week, con l’obiettivo di valorizzare nei mercati esteri la presenza dei prodotti italiani, oltre che in Cina anche in Russia, Giappone e Stati Uniti.

Dato che di Made in Italy si parla, abbiamo sentito chi di scarpe se ne intende e le ama a tal punto da aver creare un marchio interamente prodotto in Italia. Si tratta di Amaranti, famiglia di artigiani che ha il suo quartier generale a Civitanova Marche e da due generazioni soddisfa il gusto di clienti internazionali con i suoi prodotti di lusso. A raccontarci del progetto è Laura, responsabile commerciale/vendite:

Quando e dove nasce il marchio Amaranti?
Il marchio è stato concepito all’inizio degli anni ’60; sembra incredibile eppure l’anno scorso abbiamo già festeggiato i 50 anni di attività! È nato tutto a Civitanova Marche, dove mio padre ha iniziato a ideare e produrre scarpe ed è lui che tuttora disegna collezioni.

Com’ è nata l’idea di creare una linea di accessori?
Negli ultimi anni è sempre più forte l’esigenza di offrire al consumatore non solo la calzatura, ma anche una serie di accessori da abbinare, quali borse, cinture e bracciali. Abbiamo quindi deciso, da circa cinque anni, di ampliare la gamma di prodotti per soddisfare il nostro cliente e tenere testa alla crisi economica del momento ampliando e permettere di trovare i nostri prodotti oltre che nei negozi di calzature, anche in negozi di abbigliamento, concept store e così via.

Chi sono le vostre clienti?
Le nostre clienti non sono solo giovani ragazze, ma anche donne, diciamo fino ai 50 anni di età. Sono consumatrici appartenenti ad una fascia sociale alta: comprendono la qualità ed il valore dei nostri prodotti, che hanno un prezzo elevato essendo realizzati artigianalmente a Civitanova con materiali e minuterie acquistati in Italia o in Europa. Abbiamo clienti in tutto il mondo: nel Medio-Oriente e, ultimamente, in particolar modo in Israele.

A quali altri eventi fieristici partecipate?
Partecipiamo alla fiera Première Classe a Parigi, due volte l’anno. La fiera parigina ha una selezione molto rigida e da quest’anno saremo lieti di fare parte della sua fiera satellite: The Box Shoes.

Oltre alla vendita e all’opportunità di farvi conoscere, qual è l’elemento preponderante che vi porta a partecipare ad una fiera?
Sicuramente l’obiettivo preponderante in una fiera è la vendita: puntiamo a soddisfare i nostri clienti abituali e conquistare quei paesi dove fin’ora non siamo riusciti a piazzare il nostro prodotto.

Cosa ne pensa dell’attuale congiuntura economica del vostro settore?
Per quanto ci riguarda, abbiamo dovuto cambiare il nostro mercato: fino a 10/15 anni fa vendevamo molto agli Stati Uniti, ma ora che il cambio tra dollaro americano ed euro si è fatto svantaggioso i nostri prodotti verrebbero venduti a prezzi troppo alti e ciò scoraggia gli acquirenti. Purtroppo per il momento non vediamo uno spiraglio, un accenno di miglioramento: i clienti sentono la crisi economica, persino chi è nei Caraibi! Per non parlare di alcune situazioni politiche difficili, ad esempio quella della Siria: le condizioni portano ad paura mentale che blocca le vendite nel settore dei beni di lusso.

Quali sono i vostri piani per superare le attuali difficoltà congiunturali?
Puntiamo sulle fiere estere extra europee, ad esempio in Cina e in Russia, che sono i mercati emergenti: l’obiettivo è farci conoscere e introdurre il nostro prodotto in nuovi mercati, sperando che così facendo il prestigio del made in Italy venga ancora una volta riconosciuto e valorizzato.

Link utili:
www.micamonline.com
www.amaranti.com

(di Marta Lualdi)

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