C’è qualcosa di antico, quasi tribale, nel desiderio di indossare simboli che parlino di noi. E la moda, che da sempre intercetta i segnali del tempo, in questa stagione si fa portavoce di un ritorno al significato.
I charms – quei piccoli pendenti che oscillano da manici, zip e tracolle – tornano in scena con un’aura tutta nuova: non più semplici decori, ma veri e propri amuleti contemporanei. Quelli che fino a poco tempo fa si consideravano banali portachiavi o souvenir da bancarella, ora occupano le passerelle, le street session delle fashion week e i feed social più curati.
I designer si divertono a reinterpretare il concetto di accessorio, combinando materiali pregiati come pelle e metallo con elementi ironici come peluche, pompon e dettagli esuberanti. Il risultato? Un’estetica che diventa narrazione individuale, in cui ogni borsa si trasforma in un racconto da portare a spalla.
Dal Jane Birkin style allo street style: la personalizzazione come manifesto
L’arte di appendere oggetti alla borsa non è certo una novità: Jane Birkin lo faceva già negli anni ’70, trasformando la sua iconica Hermès in un diario visivo fatto di nastri, ciondoli e piccoli oggetti. Ma oggi, quel gesto spontaneo è diventato un linguaggio codificato, parte integrante della grammatica dello stile urbano.
Nel panorama attuale, personalizzare la propria it‑bag è una dichiarazione d’intenti: non si tratta più solo di seguire una tendenza, ma di mostrare al mondo chi siamo. Ogni charm diventa un frammento di personalità appeso a un manico, ogni dettaglio racconta un umore, un ricordo, un’estetica.
Passerelle + strada = dialogo creativo
Le sfilate FW 2025 hanno dato il via a una vera esplosione di charms applicati alle borse di lusso. Brand come Fendi, Etro, Miu Miu e Loewe hanno presentato modelli “carichi” di ciondoli mini bag, catene decorative, souvenir, elementi trompé-l’œil e figure giocose.
Contemporaneamente il fenomeno ha preso piede anche nello street style, dove celebrità e influencer sfoggiano le loro borse abbellite da charms che personalizzano il look, rendendolo a tratti caotico, sì, ma volutamente così.
Il minimalismo? Anche no. Questo trend, infatti, sancisce un chiaro rifiuto del rigore come unica grammatica del gusto, abbracciando una moda più ricca, barocca e stratificata, in linea con un nuovo desiderio di eccentricità consapevole.
Poi ci sono loro: i LaBubu
Ed eccoci al flash satirico: se appendere al manico qualcosa di carino poteva già sembrare un gesto eccentrico, arrivano i Labubu. Quei pupazzetti pelosi, stortignaccoli e sempre un po’ inquietanti che sembrano usciti da un incubo infantile disegnato da Tim Burton.
Nati come collezionabili da scaffale per adulti nostalgici con soldi da spendere, sono ormai diventati un’epidemia molle e colorata, l’ornamento più avvistato su borse griffate. C’è chi li adora, chi finge e chi, onestamente, li porta solo per dimostrare che può permetterseli.
Scherzi a parte, il LaBubu rappresenta la deriva ironica del charm, l’eccesso consapevole, il meme in formato peluche ed è anche grazie a loro se questo trend è esploso come un glitter party senza uscita.
Charms sì, ma con criterio: istruzioni per l’uso
Al netto dei mostriciattoli discutibili, il cuore del trend rimane potente. I charms sono la risposta poetica al mondo anonimo, il modo più semplice per personalizzare un accessorio senza stravolgerlo.
Indossarli è un’arte sottile, una questione di bilanciamenti. Non basta agganciare il primo pupazzetto trovato in fondo a un cassetto e sperare nel miracolo fashion. Esistono alcune piccole accortezze per evitare scivoloni di stile.
Prima regola: scegliere con coerenza. Se il charm è più grande della borsa, forse è il caso di rivalutare le proporzioni.
Seconda regola: posizione strategica. Non tutti i punti della borsa sono uguali. Agganciare il charm alla zip principale può sembrare una buona idea, finché non ci si ritrova a combattere con l’apertura ogni cinque minuti.
Terza regola: meno è meglio. Si sa, è facile farsi prendere la mano, un charm tira l’altro, ma la borsa deve parlare di chi la porta, non sembrare la scenografia di una puntata di Stranger Things.
Il nuovo lusso? Saper giocare con stile
In fondo, il successo travolgente dei charms si spiega con tre parole chiave: gioco, accessibilità, visibilità. Dopo stagioni di rigore minimalista e quiet luxury, la moda riscopre il piacere di divertirsi; appendere un charm è il gesto perfetto per sdrammatizzare e alleggerire anche il look più costruito. È una forma di personalizzazione democratica, dove non serve investire in una nuova it-bag per rinnovare lo stile: basta un pendente ben scelto per cambiare tutto. E poi c’è il fattore social, ormai inevitabile, perché, ammettiamolo, un LaBubu che dondola sfrontato da una Birkin cattura più like di un’intera collezione resort.
Questo autunno la moda ci dice: appendi, attacca, personalizza. Perché il lusso non è solo avere, ma saper raccontare – con stile – chi sei.
