MIA D’ARCO:incontro tra abito e gioiello

E’ il 23 febbraio 2014, siamo a Milano, Luca Argentero con la moglie Myriam Catania presentano il loro progetto con il nome MIA D’ARCO e lo fanno con un entusiasmo che svela la loro voglia di inseguire quello in cui credono, senza avere paure.

Prendiamo Inside Productions, che è la cupola più ampia che ha permesso lo sviluppo di questo progetto e che porta l’impronta imprenditoriale di Luca, la mischiamo con la grande passione per la moda, nata fin da quando erano bambine, della moglie Myriam e della sorella Giulia, shakeriamo il tutto con l’incontro con lo studio Dreamonio, impersonato da Valerio Lupi Cherubini e Gabriele Litta, che hanno contribuito fortemente alla definizione del progetto e allo sviluppo del profilo del brand: un prèt a porter di lusso che vuole puntare sulla ricerca continua mantenendo un piede nella tradizione e nella grande artigianalità italiana. Ecco che ne esce un cocktail esplosivo di creatività, di talento e di grande amore per quello in cui si crede.

Lo spunto per questa capsule di 22 abiti è una donna da palcoscenico, quindi un’ ispirazione cinematografica che pretende solo di essere il personaggio e non solo un’interpretazione di esso.

Mia D’Arco è proprio questo: l’idea di una donna seducente, intrigante che sa di essere al centro dell’attenzione, che non arrossisce per gli sguardi puntati, che conosce benissimo il contesto in cui si trova e che per questo è a suo agio. Non ha bisogno di eccessi e di stranezze per farsi notare, le basta una seconda pelle, coma la tuta Catsuit, che avvolge la silhouette, esaltandola e modellandola, niente di più. Lo zaino in nabuk come gilet è l’altro capo di punta. Sia in versione giorno, sia per la sera sia con una coda che ricorda il cinema.

E’ un outfit che può essere adatto alla quotidianità tanto quanto al red carpet. Non ci sono cesure e contrapposizioni tra abito e accessorio, anzi proprio questo accostamento diventa il leitmotiv di tutta la linea: i due possono essere separati ma sono anche complementari e si impreziosiscono a vicenda.

La scelta dei materiali, le finiture di pregio diventano una prerogativa del brand che vuole essere estranea all’assetto commerciale standard e che punta su seta finissima, su pelli di razza, squame di alligatore incastonate nella trama del metallo per gli accessori.

Questi i materiali che rendono questa collezione unica per una donna che sente la sua femminilità e sa come esaltarla.

 

di (Sara Caponetto) 

 

 

 

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