Fendi SS 2022: una gradazione di colori e stili

La sfilata Primavera/Estate 2022 di Fendi è tutto un susseguirsi di nuances diverse che scorrono gradualmente come un arcobaleno di stile

Parte la Milano Fashion Week e Kim Jones inizia dal bianco per poi arrivare alla sera sexy di pizzo nero. La Spring/Summer 2022 di Fendi è un arcobaleno che da il via alle danze nella capitale della moda italiana. 

Dopo quattro sedute a distanza, questa è la prima sfilata vera e propria per Kim Jones dal suo debutto come direttore artistico di Fendi. È la prima volta che un vero pubblico in carne e ossa assiste ai capolavori tessili dello stilista, il quale, per l’occasione, non può fare altro che compiacere tutti. Come? Proponendo un’escalation di colori e look del passato in ordine di gradazione. C’è tutto per tutti i gusti, e Jones stesso dichiara di aver avuto in mente l’obiettivo di soddisfare tutti i gusti. 

Per accalappiare i più nostalgici, si torna indietro allo Studio 54 con un riferimento all’illustratore Antonio Lopez: gli anni ‘70, le fantasie geometriche e una silhouette lunghissima e slanciata alla Grace Jones. All’influenza dell’arte di Lopez si aggiunge quella di Karl Lagerfeld, caro amico dell’illustratore ed ex direttore artistico di Fendi fino alla tragica morte avvenuta nel 2019. Come tributo al compianto stilista, Kim Jones spulcia negli archivi della casa di moda e ripesca un logo disegnato proprio da Lagerfeld. L’art director lo spalma su cinturine, borse e persino sui collant, facendolo diventare iconico in un batter d’occhio. 

Gran finale il richiamo ai preziosi anni 2000. Con caftani in seta e occhiali da sole dalle lenti colorate di rosa pastello, si torna indietro nel tempo agli anni delle prime paparazzate di Paris Hilton e Jennifer Lopez in tuta e occhiali da sole colorati. 

La collezione

Ciò che stupisce davvero di Kim Jones, oltre l’occhio acuto per il marketing, è la precisione nella scelta dei colori e delle sfumature. La sfilata Primavera/Estate 2022 di Fendi è tutto un susseguirsi di nuances diverse che scorrono gradualmente come un arcobaleno di stile. Si parte dal bianco: la donna eterea in tailleur, con pantaloni palazzo lunghissimi e fluttuanti che cavalca le strade della città. Scolli a V e spalline imbottite si contrastano in un accoppiamento ben riuscito, uniti a un cinturino loggato e molto sottile che segna la vita e allunga la figura.

Piano si passa ai colori pastello, con intervalli di vestiti a fazzoletto e lunghi caftani in seta bianchi con solo una “pennellata” di marrone a sporcare la purezza. I 70’s si sentono quando si passa a tinte pastello organizzate in giochi geometrici molto glamour. La seta è l’elemento principale, seguito dai pelliccioni, lunghi e corti, abbinati a pantofole uguali che ricordano le Gucci di qualche anno fa. 

I colori diventano sempre più bold con abiti corti e fucsia, paillettes e strass luccicanti, intervallati alla classicità della gonna plissettata e crop top con una rivisitata silhouette alla Audrey Hepburn. Al freddo seguono i toni caldi dell’oro e del marrone mentre ci si avvicina alla sera e si abbandona il tailleur con camicia per dar spazio a un look più nude e sensuale. Giacca oversize aperta e reggiseno a triangolo trasformano il look serio da ufficio in elegante e sexy. La sera è dark, tutta in nero, con pizzi e trasparenze, illuminata dai pesanti gioielli placcati in oro. 

Kim Jones, Silvia Venturini e Delfina Delettrez spuntano alla fine tra gli specchi della passerella di Milano per salutare il loro pubblico e rimarcare un lavoro di gruppo che rende la moda un’arte che si reinventa costantemente. L’influenza sempre più presente del Menswear della Venturini e dei gioielli pesanti della Delettrez sulle sinuose silhouettes disegnate da Jones rendono la collezione unica e versatile

di Annastella Versace

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